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Sembrava tutto finito

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Ilvirus dei titoli spazzatura, che partito dagli Stati Uniti, ha infettato i bilanci di banche ed è finito, inconsapevolmente, nel portafoglio dei piccoli risparmiatori, sembrava debellato. Ieri un nuovo grido di allarme, sulla ripresa della pericolosità della finanza derivata, è arrivato da una voce autorevole. Davanti alla platea degli agricoltori della Coldiretti riuniti in assemblea il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti ha detto: «Il volume dei derivati è tornato essere grande come prima del crollo delle piramidi bancarie. Questo è un fattore di squilibrio che insiste sulla nostre economie». Altro che frammenti dispersi nei bilanci, dunque. Il pericolo che, i mostri finanziari creati a Wall Street e spesso scambiati in mercati poco trasparenti e senza regole precise, tornino a minare la ripresa è dunque molto più attuale di quanto si immagini. Proprio la mancanza di regole internazionali ha probabilmente consentito a chi li inietta nel sistema di continuare indisturbato a creare squilibri non solo alla parte finanziaria dell'economia, ma anche e soprattutto a quella reale. «Come in un videogame, arriva un mostro, lo batti e ti rilassi. Subito dopo arriva un mostro più grande di prima». La crisi, aggiunge Tremonti, «in qualche modo ancora continua, nell'alternativa tra la paura e la speranza. Noi abbiamo scelto la speranza e non la paura, ma ce l'abbiamo perché siamo responsabili». «Per effetto della globalizzazione - sottolinea il ministro- oggi il mondo vive nell'incontro e nello scontro delle forze che sono ormai opposte: la forza del lavoro e la forza della finanza, la forza dell'economia fisica contro la forza dell'economia di carta». C'è un problema di «sistemazione del rapporto tra l'economia del lavoro e l'economia della speculazione». Per capire, sostiene Tremonti, bisogna tornare indietro nel tempo, «più o meno di 20 anni. Una volta nel vecchio mondo, finito 20 anni fa, per ogni operazione su un prodotto c'erano tre o quattro operazioni finanziarie. Adesso per ogni operazione reale ce ne sono almeno 20 di finanza. Si sono tutte sviluppate nella logica speculativa e non assicurativa dei prodotti derivati». Già la morale è sempre la stessa. Gli strumenti nati per assicurare eventi aleatori, dunque utili all'economia, si sono trasformati in armi di distruzione di massa della sua parte più sana. Servono regole. Quelle che la politica sta cercando di imporre alle banche che producono derivati. Finora nessuno è riuscito a contenerle. E il rischio di default sta salendo di nuovo.

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