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Il timone di Astaldi torna alla famiglia

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Nelgiro di pochi giorni, infatti, due dinastie hanno rimesso il timone nelle mani di propri membri. Dopo John Elkann nominato alla presidenza dell'impero Fiat lo stesso fenomeno si è verificato in Astaldi. Nel colosso delle costruzioni di infrastrutture, dopo più di 15 anni, torna al comando un Astaldi, Paolo, già vicepresidente. Lo ha deciso ieri l'assemblea del gruppo romano che ha investito Vittorio Di Paola, al timone del gruppo dal 1994, presidente onorario. Di Paola ha ricordato il suo impegno nel gruppo spiegando che «nel 1994 il fatturato del gruppo era di circa 500 miliardi di lire, nel 2009 di oltre 1,8 miliardi di euro». Nel ruolo di a.d. è stato confermato Stefano Cerri, mentre a Giuseppe Cafiero ed Ernesto Monti sono state conferite le nomine di vicepresidenti. L'assemblea dei soci ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2009, che si è chiuso con un utile netto consolidato in crescita del 22,2 per cento a 51,5 milioni (contro i 42,1 milioni di euro dello scorso anno). Via libera anche alla distribuzione di un dividendo di 0,13 euro per azione che sarà messo in pagamento il 6 maggio con stacco della cedola il 3 maggio del 2010. Tra i nuovi lavori in portafoglio è attesa entro l'anno - ha indicato Paolo Astaldi - la firma definitiva per la realizzazione, con la concessione per la successiva gestione, di 420 chilometri di autostrade in Turchia, una commessa del valore di 6 miliardi di dollari di cui Astaldi è aggiudicataria in un gruppo con cinque società turche.

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