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AdR pronta al decollo

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Il grande scalo di Fiumicino, quello che nel 2020 dovrebbe vedere transitare 55 milioni di passeggeri dagli attuali 35 milioni, e addirittura 100 milioni nel 2040, potrebbe cominciare a vedere la prima pietra molto presto. L'aumento delle tariffe aeroportuali richiesto da Aeroporti di Roma come condizione per avviare gli investimenti potrebbe essere vicino. L'Enac, l'ente nazionale dell'aviazione civile, che ha il compito di stilare il contratto di programma sta discutendo con l'azienda i prezzi. E le parti non sarebbero distanti dai valori finali. Che dovrebbero essere avvicinati a quelli praticati negli altri scali dell'Ue. Così già entro il prossimo giugno il testo dell'accordo potrebbe arrivare al cda dell'ente guidato dal presidente Vito Riggio. Si tratterà solo del primo passo perché l'iter per il definitivo sblocco delle tariffe deve avere il via libera dal dicastero dell'Economia ma metterebbe in ogni caso in moto quello che potrebbe delinearsi come uno dei più grandi cantieri della Capitale. Secondo le stime, per dotare il Leonardo da Vinci delle infrastrutture necessarie ad aumentare il volume di traffico, l'impegno previsto è di 3,6 miliardi di euro. Nessuna cifra sull'aumento evntualmente concesso è stata ancora resa nota. La base di partenza restano i tre euro dati come anticipazione ad Adr sulle tariffe definitive.  Un palliativo, perché i maggiori introiti sono vincolati agli investimenti più urgenti e non a quelli di largo respiro. Con il nuovo quadro tariffario invece gli Aeroporti di Roma potranno contare su un flusso di risorse congruo per affrontare la modernizzazione dello scalo. I fondi con grande probabilità arriveranno anche dagli altri azionisti di Gemina, la holding che ha in pancia Adr. Che nel frattempo in previsione delle nuove sfide avrà un nuovo presidente, Fabrizio Palenzona. Che è già al vertice di Adr. Nella sua persona verranno riunite la presidenza sia della società operativa che della holding quotata. Gli assestamenti in Gemina, approvati ieri dai soci del Patto che la governa, prevedono poi lo slittamento di Guido Angiolini, attuale presidente di Gemina, al ruolo di ad. Incarico, quest'ultimo, che Angiolini perderà in Adr: al suo posto i pattisti hanno indicato Giulio Maleci. Palenzona, presidente tra l'altro di Assaeroporti (l'associazione dei gestori aeroportuali), assume dunque il ruolo di rappresentante unico del gruppo Adr-Gemina. Oltre che a logiche di razionalizzazione (la holding e la società operativa avranno un unico presidente) la nomina valorizza la sua forza relazionale, uomo di grande influenza sia in politica che in finanza, e rappresenta un punto di equilibrio tra i Benetton, soci di maggioranza di Gemina, e gli altri pattisti, in particolare Unicredit e Mediobanca. Palenzona è infatti vicepresidente di Piazza Cordusio e consigliere di Piazzetta Cuccia, entrambi presenti nel patto di sindacato e finanziatori di Gemina. Le nomine per il consiglio di amministrazione seguono gli aggiustamenti azionari in Gemina, segnati dall'uscita del fondo Clessidra e dall'ingresso di Changi, la società che gestisce l'aeroporto di Singapore, scelta dai Benetton e dagli altri grandi soci di Adr come partner industriale con cui sviluppare nei prossimi anni lo scalo di Fiumicino. Uno sviluppo che potrebbe essere ora più vicino.

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