Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

L'Europa audace di Barroso: nel mondo si deve contare di più

Esplora:
Europa. Jose Manuel Barroso, presidente della Commissione Ue

  • a
  • a
  • a

Via libera del Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria, alla nuova commissione europea, guidata da Josè Manuel Barroso, giunto al secondo mandato. Con 486 voti a favore, 137 contrari e 72 astenuti, l'Assemblea di Strasburgo ha avallato la nuova squadra, dopo i pareri favorevoli incassati dai commissari designati durante le audizioni. Unico cambio in corsa la bulgara Rumania Jeleva, proposta per la Cooperazione ma sostituita dalla connazionale Kristalina Georgieva, per un sospetto conflitto di interessi. Confermate le intenzioni di voto espresse dai gruppo politici in seno all'Europarlamento, con i popolari, i socialisti e i liberali, che hanno dato il loro via libera, al contrario dei verdi, che hanno espresso voto contrario. Prima della votazione, Barroso aveva rivolto un appello ai deputati, sottolineando come la sua squadra meritasse "la fiducia e il sostegno".   Coordinamento per contare di più - Nel suo intervento il presidente Josè Manuel Barroso ha difeso il ruolo dell'euro, "uno dei principali successi dell'Unione europea", davanti al parlamento di Strasburgo ribadendo che la moneta unica "ha protetto i paesi che condividono la moneta comune" ed ha "la capacità di gestire la crisi". L'obiettivo del presidente Barroso è "un'Europa più coordinata e più forte per contare nel mondo". E per questo chiede il sostegno "delle forze politiche responsabili" nell'Europarlamento perchè, afferma Barroso, "io sono pronto ad essere più audace, come mi si chiede, ma da sola la Commissione non ce la fa".  Ecco perchè, grazie anche ai nuovi poteri concessi al Parlamento di Strasburgo dal trattato di Lisbona, è necessario che le diverse istituzioni si coordinino e superino ogni divergenza per avere più forza nel mondo. L'euro ha salvaguardato molti paesi - "La crisi - ha osservato Barroso - non è stata creata nell'area dell'euro ma è venuta da fuori. La situazione, per i paesi che ne fanno parte, sarebbe stata più grave se non avessero avuto la moneta unica". Ora, l'obiettivo del nuovo commissario agli Affari Economici e monetari ancora "in pectore", il finlandese Olli Rehn, sarà quello "di rafforzare l'area euro per il futuro", ma questo non deve impedire "di guardare al presente" e in particolare alla situazione di quei paesi che mostrano difficoltà, come la Grecia che sta procedendo con un piano di stabilità sostenuto dalla Commissione.   Immagine dell'Ue da rivalutare con la politica - Pertanto l'euro "continuerà ad essere uno strumento fondamentale per lo sviluppo europeo e coloro che ritengono che può essere messo in discussione dovranno vedere che l'Ue va avanti per la sua strada". Barroso, presentando agli europarlamentari il programma della sua squadra prima del voto di fiducia, ha anche sottolineato la necessità di adottare politiche per creare posti di lavoro e una crescita sostenibile. Per questo "il coordinamento economico è l'unica strada che si può percorrere". "Taluni leader politici nazionali - ha osservato - non sono a favore di un maggiore coordinamento economico ma se vogliono un futuro più forte per l'Ue bisogna ammodernare la nostra base industriale". "In passato l'Ue è stata molto denigrata a grave danno della sua immagine", ha indicato il presidente, che ha concluso: "ora occorre passare dal dibattito istituzionale e quello delle politiche".  

Dai blog