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Matteoli: "Cantieri per la ripresa"

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Il Ministro Altero Matteoli

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«Gli impegni sulle grandi infrastrutture sono stati mantenuti. A Berlusconi ho detto che su 19 grandi opere, 17 sono state avviate. Con i cantieri aperti abbiamo dato una sferzata all'economia. Senza queste opere si sarebbero persi 65 mila posti mentre ne abbiamo creati 140 mila». Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli fa un bilancio e indica i prossimi obiettivi: l'alta velocità fino a Palermo e per il Lazio il nuovo aeroporto di Viterbo. E Berlusconi rilancia l'azione del governo: «Sulla crisi noi meglio di altri». «A giugno il presidente Berlusconi mi ha chiesto quante opere infrastrutturali sarebbero state avviate entro la fine del 2009. Saranno 19, gli ho risposto ma alla fine ne abbiamo avviate solo 17. Solo... si fa per dire. A queste vanno aggiunte l'apertura del cantiere per l'autostrada Pedemontana e per il primo tratto dell'alta velocità Genova-Milano cioè Terzo Valico dei Giovi. E allora ditemi se questo non è il governo del fare». Il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli sciorina soddisfatto numeri e progetti, parla di cantieri che si stanno aprendo in tutta Italia». E incalza: «Queste scelte hanno contribuito a rendere meno dura la crisi, a salvare posti di lavoro e a crearne altri». A sentirla parlare sembra quasi che saranno le grandi opere a dare impulso alla ripresa. Qualche cifra? «Non voglio dire che abbiamo terminato il percorso che ci eravamo prefissato però abbiamo dato una scossa che serve a far crescere il pil e a salvare l'occupazione. Senza queste opere si sarebbero persi 65 mila posti mentre ne abbiamo creati 140 mila. Abbiamo dato lavoro a molte imprese il che significa mettere in moto un circolo virtuoso che avrà benefici sull'economia generale del Paese. Il governo ha messo a punto una serie di scelte strategiche e tra queste c'è il grande piano infrastrutturale». Quali sono le opere completate e inaugurate?  «Dal 13 dicembre è attiva l'alta velocità Torino-Salerno. È stato aperto al traffico il Passante di Mestre e il 10 dicembre scorso è stata inaugurata l'autostrada Catania-Siracusa». E quelle cantierate? «Sono numerose. Si va dal Mo.Se per cui il Cipe ha stanziato altri 800 milioni per il completamento; all'ammodernamento della Salerno-Reggio Calabria; alle complanari dell'A24 Roma-L'Aquila, un'opera che servirà a decongestionare una delle aree più trafficate della Capitale; alla Variante di Valico dell'A1; all'Asse stradale Quadrilatero Umbria-Marche. E altre ancora». Per il 2010 cosa c'è sul suo tavolo? «L'obiettivo è di colmare la differenza tra nord e sud. Dei 27,6 miliardi approvati dal Cipe a giugno scorso, una larga fetta servirà per le infrastrutture che riguardano il Mezzogiorno. Non mi ritengo soddisfatto per essere arrivato con l'alta velocità fino a Salerno. Bisogna prolungarla fino a Palermo. Poi va sviluppato tutto il sistema portuale. Ho intenzione di portare in uno dei prossimi consigli dei ministri un piano ad hoc». Quale è il suo progetto?  «Vorrei dare autonomia finanziaria all'autorità portuale. Avevo chiesto a Tremonti di poter avere a disposizione una percentuale di Iva sulle operazioni portuali a consuntivo dal 2013. Il ministro lo ritiene oneroso, ma stiamo cercando una soluzione». Concentrando tutta l'attenzione sull'alta velocità non si sta perdendo di vista il problema del pendolarismo? «Ci stiamo ragionando su. Le regioni hanno ricevuto 2 miliardi per acquistare treni nuovi ma è evidente che non basta. Come pure occorre andare avanti con l'alta velocità. La prossima settimana c'è un tavolo con le Ferrovie proprio per affrontare il tema del prolungamento nel Mezzogiorno». Per il Lazio cosa c'è in programma? «L'autostrada da Cecina a Civitavecchia va proseguita fino a Formia. Con la Regione il discorso era in fase avanzata ma ora bisogna aspettare l'esito elettorale. Poi vanno completati i lavori per la metropolitana B1 e C della Capitale. C'è poi da fare il progetto per il nuovo aeroporto di Viterbo».

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