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Mozzarella di bufala ancora nella bufera

Il ministro dell'Agricoltura Zaia

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Lettere anomime su analisi parziali, indagini dei Nas e sequestri, licenziamenti e posti a rischio, sicurezza e falle nel disciplinare, rischio scissione, richieste di scusa, smentite, denunce, lo sfondo delle prossime elezioni regionali e quel commissariamento che non c'è. Il consorzio della mozzarella di bufala campana Dop è nella bufera. Nel mirino è sempre il presidente Luigi Chianese, presunto annacquatore, che si difende. «Il consorzio non è stato commissariato - dicono Chianese e il suo vice Mimmo Raimondo - nel decreto del ministero notificato solo questa mattina (ieri ndr) si parla di organo di garanzia che opera in stretta collaborazione con il consorzio nell'azione di tutela per consolidare il rapporto di fiducia con il consumatore». Ma il ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia, raggiunto dal Tg satirico di Canale 5, ha confermato la sua versione dei fatti: «Il consorzio è un ente privato, ma con funzioni pubbliche di tutela e promozione. Queste due funzioni con il mio decreto sono state di fatto commissariate. Oggi c'è un rappresentate dei Carabinieri, uno della Guardia di Finanza, uno della Forestale e uno dell'Ispettorato per il Controllo della Qualità, che hanno di fatto assunto queste due funzioni che il consorzio non ha più». E conclude: «Noi abbiamo fatto 530 controlli e prelevato 106 campioni, il 25% dei quali è risultato positivo, cioè mozzarella di bufala ottenuta con parte di latte di vacca. Questa è la verità «Se l'esito delle analisi al caseificio di Chianese verrà confermato - rincara la dose Vincenzo Oliviero, ex direttore del consorzio - sarà un fatto molto grave ma l'immagine è già danneggiata e gli altri produttori dovrebbero chiedere i danni». Oliviero, licenziato a suo dire perché voleva rafforzare i controlli, avverte che il disciplinare ha una falla perchè non vieta l'arrivo di latte non prodotto nell'area del consorzio.

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