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Borsa elettrica, prezzi giù del 27%

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Nel2009 il prezzo medio di acquisto sulla Borsa elettrica è infatti calato del 26,8% rispetto al 2008. È quanto emerge dai dati resi noti dal Gme, il gestore del mercato elettrico, nella sua newsletter. Nel dettaglio, il prezzo medio annuo di acquisto (Pun) si è attestato a 63,72 euro al MWh, un livello superiore solo a quello del 2005. «Tale forte riduzione - spiega il Gme - oltre che alla contrazione della domanda è correlata all'andamento dei prezzi petroliferi». A livello delle diverse aree del Paese anche nel 2009 si confermano i forti differenziali del prezzo di vendita tra le isole (80,01 euro al MWh in Sardegna, 88,09 in Sicilia) e il resto del continente (59-62 euro al MWh) a causa dei limiti di interconnessione con il continente e della maggiore concentrazione dell'offerta interna. È, invece, importante rilevare che la zona Sud, a seguito della ridefinizione delle zone operata dall'Autorità per l'energia elettrica a partire dall'inizio dell'anno 2009 e della continua entrata in servizio di nuovi impianti di produzione, si qualifica per la prima volta quale zona caratterizzata dai prezzi di vendita più bassi del sistema, con un valore medio annuo pari a 59,49 euro.Il dato tuttavia più significativo del 2009 - si legge nel comunicato del Gme - è il calo dello «spark spread», cioè del margine tra Pun e costo variabile di generazione di un nuovo entrante a ciclo combinato. «Questo dato - ha commentato Massimo Guarini, ad del GME - evidenzia che la riduzione dei prezzi è stata maggiore di quella dei costi, segno dell'affermazione di una maggiore concorrenza e di una minore concentrazione del mercato, per effetto dell'incremento dell'offerta e anche di un parco di generazione rinnovato e soprattutto più efficiente». L'anno che si è concluso, commenta Guarini, «ha visto il nostro costante lavoro nel rispettare gli impegni per l'evoluzione e la riforma della borsa elettrica.

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