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Verde, prezzi più stabili

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Prezzidella benzina sull'altalena. Consumatori infuriati e petrolieri a difesa della trasparenza dei listini. Tutto questo potrebbe essere almeno mitigato dall'ipotesi allo studio del ministro dello Sviluppo economico che prevede l'aggiornamento dei prezzi dei carburanti non più giorno per giorno, ma una volta a settimana. Non un ritorno ai costi amministrati in vigore fino alla fine degli anni '70 ma un mezzo per evitare le variazioni giornaliere che mettono a dura prova i nervi e portafogli degli automobilisti. E giusto ieri l'aumento di pochi centesimi in più ha riacceso le polemiche sulla benzina. Ieri la verde è aumentata di 1,2 centesimi di euro nei distributori Agip, e in media rimane attorno a 1,320 euro al litro. Peggio è andata a chi ha un'auto diesel: l'Agip ha ritoccato al rialzo anche il listino del gasolio, che ha raggiunto 1,159 euro. Da qui l'idea del governo di settimanalizzare i prezzi per evitare oscillazioni troppo elevate. Un'ipotesi rilanciata dal sottosegretario Stefano Saglia che ha detto ieri «il ministro Scajola è molto perplesso sul fatto che i prezzi siano aggiornati quotidianamente. Potremmo ragionare sui prezzi settimanali». Insomma, il ministero è preoccupato per le oscillazioni dei listini, un fenomeno che, assicura Saglia, «stiamo monitorando giorno per giorno». Ma la soluzione non piace ai petrolieri. «Qualsiasi proposta va bene ma bisogna valutarne l'applicabilità - ha ribattuto De Vita - la proposta dei prezzi settimanali presenta molte difficoltà: la Erg per un po' l'aveva fatto ma poi ha dovuto abbandonare», spiega. I prezzi settimanali non piacciono nemmeno alle associazioni dei consumatori: per il Codacons è un'ipotesi che non basta, anzi «produrrebbe un danno per i consumatori, perché impedirebbe ribassi veloci in caso di cali delle quotazioni del petrolio - spiega il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi - e consentirebbe libertà eccessiva alle compagnie». La proposta del Codacons è molto più radicale: «tornare ai prezzi amministrati, con lo Stato che fissa il tetto massimo». Intanto il prossimo 17 dicembre al ministero è in programma l'incontro tra Up e associazioni dei consumatori, per fare chiarezza sui «numeri veri» dell'andamento dei prezzi dei carburanti. Una «sfida» lanciata qualche settimana fa dai petrolieri, che oggi hanno confermato la disponibilità a confrontarsi, anche con le associazioni dei consumatori che «parlano a vanvera - accusa De Vita - mentre invece le compagnie petrolifere italiane si comportano come tutte le altre società europee». Sfida raccolta dalle associazioni, pronte e agguerrite a ribattere punto su punto. E il confronto riceve la benedizione del sottosegretario Saglia: «meglio che le associazioni dei consumatori chiedano direttamente all'Up quali sono gli andamenti dei prezzi - ha spiegato - piuttosto che aumentare la Robin Tax».

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