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Da Sud a Nord monta la protesta degli operai

Una foto di archivio del 14 ottobre 2002 mostra lavoratori dell'Alfa di Arese che partecipano ad uno sciopero

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Nel primo giorno del nuovo turno di Cassa integrazione, circa 200 operai della Fiat di Termini Imerese hanno occupato il municipio della cittadina palermitana e la stanza del sindaco. Si tratta di una mossa già annunciata ieri e che segna il momento di partenza di una nuova stagione di lotta delle tute blu siciliane preoccupate dall'annuncio di Fiat di bloccare dal 2011 la produzione di automobili a Termini. "Eletto" anche il sindaco - Gli operai della Fiat nello stabilimento siciliano dove si produce la Lancia Ypsilon, sono 1300. L'occupazione simbolica del municipio serve agli operai per attirare attenzione sulla vertenza e per chiedere di parlare con il vice sindaco della città, il sottosegretario alla presidenza del consigli, Gianfranco Miccichè per chiedergli di fissare un appuntamento con il ministro Scajola prema della fine del mese, prima cioè che Fiat presenti il piano industriale. Gli operai che si trovano in municipio hanno "eletto" un proprio sindaco tra le circa 200 tute blu che in questo momento occupano la stanza del primo cittadino Salvatore Burrafato. L'operaio ha indossato la striscia tricolore. "Se le istituzioni non prendono in considerazione i nostri problemi - dicono gli occupanti - cercheremo di fare da soli".   Da Sud a Nord -  I lavoratori dell'Alfa Romeo di Arese lanciano un appello a "senatori e parlamentari leghisti che difendono la Padania". Durante un presidio davanti Assolombarda in attesa di incontrare una delegazione della Fiat per discutere di un piano di trasferimento di 230 lavoratori da Arese a Torino, l'appello che viene fatto ai rappresentanti della Lega Nord è: "anche L'Alfa Romeo è in Padania, non è Terronia, Voi dove siete?". "Di Arese non parla più nessuno - urla da un megafono Corrado Delle Donne, sindacalista dello Slai-Cobas - perchè l'hanno cancellata dalle carte geografiche, ma ad Arese lavorano 2.500 persone di cui 1.000 della Fiat".    

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