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Deficit, procedura contro l'Italia

Giulio Tremonti

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C'è anche l'Italia tra i nove paesi per i quali la Commissione Europea ha oggi avviato una procedura per deficit eccessivo. Gli altri otto paesi che hanno notificato a Bruxelles uno sforamento del Patto di stabilità sono Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Olanda, Portogallo, Slovenia e Slovacchia. I paesi dell'Ue con i conti non in linea con i parametri di Maastricht, che prevedono che il rapporto deficit/Pil non superi il 3%, salgono così a 20 su 27. Era infatti già partita una raccomandazione per Grecia, Irlanda, Francia, Spagna, Romania, Lettonia, Malta, Lituania, Polonia, Regno Unito e Ungheria. Secondo gli esperti di Bruxelles, "un disavanzo previsto per il 2009 al 3,7% del Pil in aprile, mentre secondo le nuove proiezioni pubblicate in luglio dovrebbe raggiungere il 5,3%. Si tratta di un disavanzo al di sopra e non vicino al valore di riferimento del 3%. Questo eccesso può essere qualificato come eccezionale ai sensi del Trattato e del patto di stabilità, ma non può essere considerato come temporaneo". Secondo punto dolente: il debito pubblico, "costantemente ben al di sopra del valore di riferimento previsto da Maastricht al 60% del Pil". Ora si prevede per il 2009 un 115,1% del Pil e secondo la Commmissione Europea, "non si può dire che siamo di fronte ad una diminuzione sufficiente ai sensi del Trattato e di crescita".   La composizione della spesa pubblica in Italia per la Commissione Ue resta caratterizzata da "un elevato costo del debito e da un'alta spesa per le pensioni". Ma - aggiunge l'esecutivo europeo - anche "i salari nel settore pubblico mostrano un andamento che non ha rapporto con le attuali condizioni economiche". In particolare, sul fronte delle pensioni - si legge nel rapporto con cui Bruxelles ha aperto la procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia - "la spesa in Italia resta tra le più elevate nella Ue, e le proiezioni partono dall'assunto che le riforme adottate siano pienamente attuate, in particolare la revisione dei coefficienti di trasformazione che dovranno essere pienamente coerenti con i principi del sistema contributivo a partire dal 2010".

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