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Eni cauta su Porto Torres

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Ilpressing politico e sindacale sull'Eni che nei giorni scorsi aveva annunciato la chiusura dell'impianto petrolchimico di Porto Torres ha sortito l'effetto di far ribadire all'ad Scaroni che il provvedimento di stop produttivo è a termine. «Nessuno ha mai parlato di chiudere Porto Torres, abbiamo parlato di una fermata temporanea perché abbiamo scorte elevate». Così l'amministratore delegato del gruppo del Cane a Sei Zampe è tornato a ribadire che il gruppo petrolifero non ha intenzione di chiudere l'impianto sardo. L'occasione è stata ieri il Med Forum di Milano. Il pressing di Silvio Berlusconi che sulla continuazione dell'attività produttiva aveva giocato una carta importante nelle elezioni regionale vinte dal governatore sponsorizzato dal Pdl, Ugo Cappellacci, ma anche il fronte politico che si era messo immediatamente in moto per trovare una soluzione alternativa alla chiusura, in campo sono scesi oltre ai sindacati anche il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta e il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola, hanno sicuramente contribuito a far assumere all'Eni un atteggiamento di maggiore prudenza sul dossier. Certo il risultato che istituzioni, sindacati e forze politiche si aspettano è di tutt'altra natura e cioè la revoca definitiva del provvedimento di chiusura per due mesi, dal primo agosto prossimo, dell'impianto del cracking, il cuore produttivo dello stabilimento del nord Sardegna. Oggi al tavolo ministeriale convocato da Scajola nelle sede del suo dicastero lavoratori si attendono qualche passo in più. Ne è convinto anche Cappellacci, secondo il quale la partita vede come condizione preliminare per essere «giocata» il ritiro del provvedimento su Porto Torres, ma sarà solo l'inizio del percorso per ridare slancio all'economia stagnante dell'isola. Proprio Scajola ieri al Forum del Mediterraneo è tornato sul tema dell'energia nucleare recentemente sbloccata in Italia con il varo definitivo del ddl sviluppo. «Tra il 2018 e il 2019 l'Italia produrrà il primo chilovattore di energia nucleare» ha spiegato Scajola che ha aggiunto «Abbiamo preso un impegno in questa difficile scaletta ma che realizzeremo: al finire della legislatura, entro il 2013, porremo la prima pietra di una centrale nucleare che vorrà dire che produrremo il primo chilovattore tra il 2018 e il 2019». Scajola sui temi del Forum ha anche ricordato il ruolo delle piccole e medie imprese, che sono «il vero motore dello sviluppo», sottolineando che «una piccola e media impresa su quattro in Europa è italiana».

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