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Un trimestre da dimenticare per i conti pubblici.

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Ledue voci che contribuiscono a questo risultato, ovvero le entrate e la spesa, sono in netto peggioramento. Dal Conto economico trimestrale delle pubbliche amministrazioni emerge un record negativo anche per il dato trimestrale sul saldo primario, ovvero quello che risulta dopo avere pagato gli interessi sul debito: nel primo trimestre del 2009 il dato è negativo per il 4,6%. Era -0,8% nel primo trimestre del 2008 e comunque non è stato mai così negativo almeno a partire dal primo trimestre 2001. È evidente che a pesare sui conti pubblici sia la crisi economica. Emblematico, per esempio, il dato sulle entrate che diminuiscono a gennaio-marzo di quest'anno in termini tendenziali del 2,8% ma che aumentano, anche se di misura, la loro incidenza sul prodotto interno lordo (passa infatti dal 39,8% del primo trimestre 2008 al 39,9% del primo trimestre 2009). Sempre con riferimento alle entrate il segno meno è davanti a tutte le voci: imposte dirette, imposte indirette e contributi sociali. Per quanto riguarda invece la spesa, una boccata d'ossigeno arriva solo dalla diminuzione delle uscite per gli interessi passivi sul debito, vista la discesa dei tassi (-7,8%). Una voce di bilancio che, considerato l'alto debito pubblico italiano, ha sempre il suo peso. Per il resto sono in crescita tutte le voci di spesa: redditi da lavoro dipendente, consumi intermedi e prestazioni sociali in denaro. In particolare a far lievitare la spesa per redditi (+7%) sono stati i rinnovi contrattuali dei dipendenti dei ministeri, della scuola, degli enti pubblici non economici, dell'università e degli enti di ricerca. Infine a pesare sui conti è stata anche la decisione di chiudere l'esperienza di Scip, l'operazione di cartolarizzazione degli immobili pubblici, con la restituzione agli enti di previdenza degli immobili non venduti. L'operazione è contabilmente costata, in termini di maggiore uscite in conto capitale oltre un miliardo di euro. Questi dati hanno scatenato l'opposizione, con il Pd che attacca «il governo spende male». Secca la replica della maggioranza: «È stato gestito un anno durissimo».

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