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Asse Tremonti-Marcegaglia contro «paradisi» e evasione

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L'ideadi rimettere in campo un nuovo scudo fiscale in una versione più allettante rispetto a quelle del 2001-2002 gli sembra la soluzione giusta per avere gettito in momento in cui le casse dello Stato sono vuote. Allora furono regolarizzati circa 50 miliardi e incassati 2 miliardi. Questa volta, Tremonti ne è convinto, si può fare di più. Ne ha parlato in via riservata al presidente della Confindustria Emma Marcegaglia all'indomani del convegno di Palermo della piccola impresa. La Marcegaglia in quella occasione era andata all'attacco frontale del governo, chiedendo «soldi veri» non sussidi e tantomeno promesse. Pochi giorni prima c'era stata una movimentata riunione di giunta nella quale la Marcegaglia aveva raccolto il malessere delle imprese stritolate dalla crisi. Alla giunta era presente anche Fedele Confalonieri che avrebbe riferito a Berlusconi l'insoddisfazione degli imprenditori. A Palermo la Marcegaglia si sfoga: «Servono soldi veri, presidente Berlusconi, l'emergenza è vera e drammatica, non è una boutade mediatica». In un colloquio con il presidente della Confindustria, Tremonti avrebbe esposto la sua idea di rimettere in campo lo scudo fiscale con l'obiettivo di arrivare a un gettito di 4 miliardi. A quel punto, le avrebbe detto, ci sarebbero i soldi anche per far fronte alle richieste confindustriali. Il clima pre-elettorale consiglia però la prudenza. Al governo non gioverebbe l'accusa dalla sinistra di usare di nuovo una sorta di condono. Tremonti quindi pensa di utilizzare il consenso che si sta creando a livello europeo verso lo scudo fiscale per pararsi dalle possibili critiche dell'opposizione. I Paesi Ue scossi dalla crisi sono determinati a bloccare l'emorragia fiscale che dirotta i capitali verso i centri off shore dove c'è la garanzia del segreto bancario. La Gran Bretagna sta pensando a interventi simili allo scudo fiscale e i ministri finanziari ne hanno discusso nell'ultima riunione a Berlino. Insomma ora il clima è favorevole. Basta solo il via libera dell'Unione europea che dovrebbe arrivare dopo il G8. L.D.P.

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