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Unicredit, niente bonus per i vertici

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Nessun commento ufficiale dal cda di Unicredit Group che ieri ha analizzato i conti del 2008. Secondo le indiscrezioni circolate, però, i consiglieri avrebbero dato un mandato all'ad Alessandro Profumo e al presidente Dieter Rampl per avviare trattative con il ministero dell'Economia e con l'omologo austriaco per accedere ai fondi che i due governi hanno stanziato per consentire la ricapitalizzazione delle banche. Si tratta in Italia di obbligazioni remunerate a tassi tra il 7,5% e l'8% e denominate Tremonti bond. Aiuti pubblici dovrebbero essere chiesti ufficialmente anche al governo viennese per aumentare il patrimonio a fini di vigilanza della controllata Bank of Austria. Degli aiuti di Stato, «ne abbiamo parlato e abbiamo dato mandato al presidente e all' amministratore delegato di approfondire la questione, sia per l'Italia che per gli aiuti austriaci», ha detto una fonte al termine del consiglio. Il velo sui conti sarà alzato stamattina alle 7.30, prima dell'apertura della borsa. Profumo incontrerà poi a Londra gli analisti, alle 10.30 ora italiana e, a seguire, la stampa.   Per quanto riguarda l'andamento dell'anno appena passato, nel quale il gruppo a causa della forte presenza all'estero si è trovato più esposto di altri alla crisi finanziaria, sarebbe stato chiuso con un risultato netto intorno ai 4 miliardi di euro indicati da Profumo. Il consensus degli analisti segnalava un utile netto di 3,77 miliardi di euro (in calo del 36,7% rispetto ai 6 miliardi del 2007), ricavi a 26,77 miliardi, un risultato operativo lordo di 10 miliardi e un utile prima delle tasse di 5,95 miliardi. Nel quarto trimestre gli utili sono attesi a 351 milioni mentre i ricavi a poco meno di 6 miliardi di euro. Intanto in Borsa, dove il titolo negli ultimi dodici mesi ha lasciato sul terreno tre quarti del suo valore, Unicredit ha riagganciato, seppur per poco nel corso della seduta di ieri, la soglia psicologica di 1 euro per poi terminare a 0,96 euro (+0,26%).

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