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Brunetta mette gli statali nel mirino

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Il neoministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, non ha perso tempo. E a pochi giorni dal suo insediamento ha dichiarato guerra ai dipendenti fannulloni. «Ho le idee molto chiare su questo punto: vanno semplicemente licenziati», ha detto ieri proponendo anche a sindacati e dipendenti - alla sua prima uscita pubblica al Forum della P.a. di Roma- un «grande Patto per cambiare il Paese». «Se le organizzazioni sindacali e i dipendenti accetteranno questo approccio avranno raggiunto un grande risultato, altrimenti saranno marginalizzati». Sempre rivolto ai sindacati è stato poi l'invito ad andare a bussare alla porta del collega dell'Economia, Giulio Tremonti, che sta verificando i conti, per i contratti pubblici (scaduti da oltre un anno). Poi, il governo deciderà collegialmente «sulla base delle esigenze del Paese». La «rivoluzione» di Brunetta, come lui stesso l'ha definita, prevede anche l'eliminazione di tutte le carte che sommergono il cittadino. Anche le pagelle scolastiche saranno on-line. Se le intenzioni di Brunetta si tradurranno in atti concreti forse gli uffici pubblici saranno più popolati e con impiegati più produttivi e motivati. Niente bacchetta magica. Secondo il ministro già ci sono le leggi che consentono di licenziare i fannulloni o di mettere il personale in cassa integrazione. Strumenti «che non sono mai stati utilizzati. Ma il clima è cambiato. È un miracolo che la pubblica amministrazione ancora stia in piedi non avendo strumenti come incentivi e disincentivi, premi e punizioni. In queste condizioni un'azienda privata avrebbe già chiuso». Le parole d'ordine, d'ora in poi, saranno trasparenza e valutazione. Infine stop alle carte. La banda larga e l'Ict devono far superare «senza ritorno» ogni barriera fisica nel giro di un anno, un anno mezzo. Basta, dunque, con le pagelle cartacee che non possono sporcarsi o piegarsi. Saranno lette su internet. Alleati di questa rivoluzione informatica gli uffici postali, le farmacie, le tabaccherie.

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