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Filippo Caleri [email protected] L'Italia è ancora la ...

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Il Belpaese è comunque in buona compagnia perchè a seguire, la Grecia (94,5%), il Belgio (84,9%), l'Ungheria (66%), la Germania (65%) la Francia (64,2%) il Portogallo (63,6) e Malta (62,6) presentano tutti un valore al di sopra del limite del 60% fissato dal Trattato di Maastricht. Tra i più virtuosi ci sono invece l'Estonia, il cui debito in rapporto al Pil non supera il 3,4%, seguita da Lussemburgo (6,8%), Lituania (9,7%) e Romania (13%). Nel complesso comunque scende nella zona euro il rapporto debito-Pil passando dal 68,4% nel 2006 al 66,3% nel 2007, mentre nell'Ue allargata a 27 è diminuito dal 61,2% al 58,7%. Forte diminuzione anche per il disavanzo pubblico. L'Eurostat segnala che, nella Ue a 15 è passato dall'1,3% nel 2006 allo 0,6% nel 2007. Calo anche nella Ue a 27 con il passaggio dall'1,4% allo 0,9%. In Eurolandia si passa da un deficit massimo dell'Ungheria (5,5%), seguita dalla Gran Bretagna (2,9%), dalla Grecia (2,8%) e dalla Francia (2,7%), all'altro estremo, con la Germania che presenta un bilancio in pareggio, seguita dall'Irlanda con un deficit dello 0,3%, dall'Olanda (0,4%) e dalla Spagna (2,2%). Per quanto riguarda l'Italia invece, il risanamento delle finanze pubbliche procede meglio rispetto al passato con il passaggio dal 3,4 all'1,9%. Per Amelia Torres, portavoce del commissario Ue agli Affari economici e Monetari Joaquin Almunia, i dati dell'Eurozona rappresentano uno dei migliori risultati dal lancio della moneta unica. Inoltre, ha sottolineato, tutti i Paesi dell'Eurozona hanno registrato l'anno scorso un rapporto deficit/Pil al di sotto del 3%, confermando che la procedura d'infrazione contro Italia e Portogallo sarà chiusa presto. Infine, la portavoce comunitaria ha sostenuto che il buon stato di salute dei conti pubblici nell'Eurozona «dimostra che il patto di stabilità funziona» e che la crisi dei mutui Usa non ha influito.

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