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Capitale umano e conoscenza per rilanciare l'Europa

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«È un progetto ambizioso che interessa le istituzioni regionali, nazionali e internazionali, il mondo associativo, l'industria ed esperti internazionali da Belgio, Spagna, Austria, Olanda. Bisogna ripensare insieme a nuovi modelli di sviluppo socio-economico per affrontare le sfide della nuova economia» sostiene Sandro Bartolomeo, sindaco di Formia, organizzatore del convegno moderato da Gabriele Capolino (direttore ed editore associato di Mf/Milano Finanza) in cui saranno presentate numerose testimonianze. Il convegno parte da un'evidenza: a distanza di alcuni anni, i governi sono stati piuttosto lenti nell'attuare politiche funzionali al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona, il summit con il quale i Governi europei decisero di rendere l'Unione Europea la più dinamica e competitiva tra le economie della conoscenza entro il 2010, nel pieno rispetto dell'ambiente e dell'inclusione sociale, stabilendo così un legame tra competitività e sostenibilità. «Si perseguono ancora approcci industriali focalizzati ancora esclusivamente su capitale e tecnologia, mentre nell'economia della conoscenza il capitale e la tecnologia, pur rimanendo importanti, lasciano il passo al nuovo strumento di produzione, il capitale umano. Una minoranza di governi e regioni europee ne hanno preso atto, focalizzando l'attenzione sul sistema educativo.

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