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Statali, riparte la trattativa per il contratto

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Non solo. Molti dei dipendenti pubblici, in primo piano quelli degli enti locali e della sanità, aspettano ancora il contratto per i due anni appena trascorsi. Insomma un puzzle che si cerca di comporre anche all'interno delle esigenze di economia del bilancio pubblico. Al 31 dicembre 2007, si sono ritrovati con l'accordo contrattuale scaduto tutti i 3,6 milioni di lavoratori pubblici. Ma, fra loro, una quota consistente, pari a circa 1,9 milioni di lavoratori, aspetta ancora di vedere gli aumenti relativi alla precedente tornata contrattuale. Infatti, nonostante il preaccordo firmato da governo e sindacati su aumenti medi mensili di 101 euro, i dipendenti degli enti locali (circa 800 mila persone), della sanità (800 mila), della dirigenza pubblica (100 mila) del settore Università e Ricerca (70 mila), delle 4 Agenzie fiscali (70 mila) e i circa 15 mila dipendenti di Accademie e conservatori, non hanno ancora visto niente in busta paga. L'Aran (l'Agenzia per la rappresentanza negoziale per le pubbliche amministrazioni) non ha infatti ricevuto nessuna direttiva, a causa delle difficoltà a far tornare i conti soprattutto di enti locali e atenei. «L'Aran -hanno dichiarato Cgil, Cisl e Uil degli Enti locali- si è riservata un passaggio ulteriore con il Comitato di settore per i primi di gennaio, dal quale aspettiamo risposte concrete, in assenza delle quali saranno attivate tutte le azioni di lotta e di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori». Anche i sindacati del settore sanità pubblica hanno dichiarato il 18 dicembre scorso lo stato di agitazione, dopo aver preso atto che «le proposte economiche avanzate dall'Aran sono inaccettabili, visto che gli incrementi salariali proposti risultano inferiori a quanto conseguito nella precedente tornata contrattuale». Fin qui il pregresso. Ma i sindacati sono già tornati all'attacco per il nuovo biennio. E sono pronti a tenere duro in caso di richiesta di nuovi sacrifici. «Non possiamo accettare che salti il 2008» spiega a Il Tempo, Rino Tarelli, segretario generale della Cisl-Funzione Pubblica. «Nonostante la richiesta di risorse da stanziare per questo, nella Finanziaria 2008, non si trova nessuna traccia di fondi» aggiunge Tarelli. Il Governo però ha già attivato la sua diplomazia ed è pronto ad avviare i colloqui spinto anche dalla necessità di dare segnali positivi nelle buste paga degli italiani in grado di rimettere in moto i consumi. La disponibilità era già stata manifestata dal ministro competente, Luigi Nicolais, che alla fine dello scorso anno si era impegano a cercare in tutti i modi i fondi per coprire le richieste retributive anche per il biennio 2008-2009.

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