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«Under 30 indietro per colpa del '68»

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Rubbettino). «L'idea di base è quelle secondo la quale ventenni e trentenni oggi pagano le conseguenze del '68. Che mentre in Europa ha liberato energie e creato società orizzontali, in Italia ha trasformato la società in una massa di uguali che non tiene conto del merito e delle competenze individuali». Un scelta i cui effetti si vedono oggi nelle scuole e nel lavoro. «Gli allievi nelle università italiane sono tutti uguali. Nel pubblico impiego l'unico criterio di avanzamento è l'anzianità e le retribuzioni, in generale, non premiano la maggiore formazione». Delzìo non considera comunque il precariato la causa di tutti i mali dei giovani: «La sensazione di insicurezza deriva dal fatto che si è spinto sulla flessibilità del mercato del lavoro senza mettere l'accento sulla flessibilità positiva». A mancare secondo il direttore dei giovani imprenditori di Viale dell'Astronomia è la possibilità per un giovane precario di ottenere un mutuo per aprire un'impresa o una casa e ancora di pagarsi un master di alta formazione. «La colpa di questo sistema di cose è da rinvenirsi soprattutto nella mancanza di concorrenza nei servizi a rete come il credito, i trasporti pubblici, il gas e elettricità» conclude Delzìo.

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