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Telecom, Tronchetti è pronto a vendere

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Pirelli sta valutando l'ingresso di nuovi soci in Olimpia. Non è esclusa la cessione di tutta la quota

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Dopo le indiscrezioni su una possibile uscita dal colosso telefonico, e su richiesta della Consob, Pirelli ha comunicato di essere «disponibile a valutare l'ingresso di nuovi soci di minoranza in Olimpia». Un'ammissione che non esclude, se non implicitamente, l'intenzione del numero uno della Bicocca di cedere addirittura l'intera partecipazione del 17% detenuta, appunto, tramite Olimpia. E continuano le voci insistenti sul mercato che vorrebbero Pirelli già in trattativa con una cordata formata dal fondo di private equity Blackstone e da Mediaset. Un'ipotesi che sembra piacere molto al mercato, perché Blackstone potrebbe consentire i necessari investimenti nella banda larga. Mentre il gruppo del Biscione vorrebbe dire media, clienti, contenuti, tutto quello che costituirebbe il salto di qualità in Telecom. E così i rumors hanno fatto lievitare i titoli della galassia Tronchetti Provera (Telecom Italia è cresciuta del 2,33% a 2,28 euro). Pirelli ha raccolto il 4,65% a 0,75 euro (tra scambi vivaci pari a oltre l'1% del capitale ordinario). Bene, oltre a Pirelli, anche Camfin che è salita del 5% a 1,47 euro mentre Pirelli Re - fresca di operatività della joint venture con Calyon - ha guadagnato lo 0,93% a 51,02 euro. Positiva Telecom Italia Media, progredita dello 0,45% a 0,35 euro. Al di là delle scommesse della Borsa, il 2007 si preannuncia come un anno di grandi cambiamenti per Telecom sia nella struttura del gruppo (il nuovo piano industriale dovrebbe essere pronto tra gennaio e febbraio) che nella composizione dei vertici (il mandato dei consiglieri scade con l'assemblea che in primavera approverà il bilancio 2006). Sul fronte dell'azionariato, escludendo al momento un completo disimpegno, resta la disponibilità di Pirelli, che oggi detiene l'80% di Olimpia, a cedere una quota fino al 30% (per un valore di circa 1 miliardo di euro) della holding che controlla Telecom. Intanto si scoprono le carte sull'architettura del piano industriale targato Buora e Ruggiero, basato sulla costituzione di quattro business unit (fisso, mobile, rete e Top Client/Ict). L'armistizio natalizio tra i due manager, come qualcuno lo ha definito, è stato siglato in quella stessa nota in cui si chiariva che a capo della struttura ci sarà «l'amministratore delegato Riccardo Ruggiero, il quale risponde al vice presidente esecutivo Carlo Buora, in piena sintonia e secondo i criteri di trasparenza, flessibilità ed efficienza già delineati». Alla guida delle quattro divisioni ci saranno manager del gruppo. Non sarebbe ancora stato individuato a chi affidare la divisione Top Client/Ict mentre il fisso dovrebbe andare sotto la responsabilità di Massimo Castelli (classe 1959 e già Chief Marketing Officer del gruppo), il mobile affidato a Luca Luciani (giovanissimo, nato nel 1968, responsabile del Sales & Customer Services) e la rete a Stefano Pileri (che già oggi ricopre lo stesso ruolo nella business unit Wireline).

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