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Autostrade-Abertis, il Tar conferma lo stop

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Per i giudici il Governo ha il potere di bloccare l'operazione. Nessun contrasto con le norme Ue

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A confermare la validità del provedimento dello scorso agosto, con cui il Governo aveva messo in stand-by l'integrazione tra le due società, è stato ieri il Tar del Lazio. Il provvedimento del Tribunale ha riscosso il plauso del ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro e dal presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, che aveva comunicato formalmente lo stop di progetti di fusione delle due aziende. Ciucci ha espresso «ampia soddisfazione per le sentenze del Tar» sulla vicenda Autostrade-Abertis. Decisioni, ha spiegato «che confermano il potere di autorizzazione in capo ad Anas in ordine all'operazione di fusione e certificano la corretta applicazione delle procedure, con decisioni che si sono sviluppate nel corso di questi mesi sempre nella massima trasparenza e nel rispetto delle normative nazionali e comunitarie, con il solo unico obiettivo di esercitare il diritto-dovere di difendere il pubblico interesse». I giudici amministrativi hanno così respinto il ricorso con cui le due società chiedevano un intervento urgente, in via cautelare, per superare il braccio di ferro con il governo. «Non persuade» i giudici, secondo quanto si legge nel dispositivo, la tesi delle società secondo cui il governo non avrebbe un potere di autorizzazione sull'operazione, «che, al contrario, sembra trovare fondamento nel diritto positivo, e soprattutto nella disciplina delle convenzioni accessorie». E il no del governo, dicono ancora i giudici del Tar, non appare in contrasto con le regole europee sulla libera circolazione dei capitali. Il Tar ha rigettato anche la richiesta di sospensiva delle diffida dell'Anas a non distribuire il dividendo straordinario di 3,75 euro, una componente del rapporto di cambio con Abertis, quindi passaggio necessario per la fusione. Al momento il termine ultimo fissato dalle due società per chiudere l'operazione resta fermo al 31 dicembre. E i tempi sono ormai strettissimi. Forse troppo per aspettare il giudizio di merito del Tar. Troppo anche per attendere gli esiti della procedura di infrazione avviata dalla Commissario europeo Charlie McCreevy lo scorso novembre, perchè il governo ha tempo fino a metà gennaio per rispondere alle osservazioni della Commissione. Autostrade deve decidere se andare avanti. E se, come preannunciato, arrivare ad una azione contro il governo per chiedere un risarcimento danni. Temi che verranno affrontati domani in una riunione straordinaria del Consiglio di amministrazione. Ed il 13 dicembre nell'appuntamento chiave con l'assemblea degli azionisti: all'ordine del giorno c'è l'approvazione del dividendo straordinario, ma sarà anche l'occasione per decidere il futuro dell'operazione. «Sono giorni importanti», ha confermato l'ad Giovanni Castellucci.

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