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di GIULIO STRADA A QUATTRO mesi dallo stop dovuto alle divergenze Usa-Ue sui sussidi agricoli, qualcosa ...

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E, alla vigilia dell'accordo Stati Uniti-Russia, che rende più vicino l'ingresso di quest'ultima nella Wto, i leader dell'Apec riuniti ad Hanoi, e il G20 finanziario, da Melbourne, lanciano un appello per la ripresa dei negoziati. I 21 capi di Stato o di governo del forum di cooperazione economica Asia-Pacifico chiedono «ai grandi protagonisti» «profonde riduzioni» dei sussidi agricoli che fanno barriera alla libertà degli scambi e sollecitano «tagli reali» delle tariffe sui prodotti industriali e «nuove aperture» agli scambi di servizi. Un messaggio indirizzato principalmente all'Unione Europea, che peraltro ha replicato in qualche misura da Melbourne, al G20, dove il presidente di turno, il segretario australiano al Tesoro Peter Costello, ha affermato che «l'agenda di Doha è nell'interesse di tutti i Paesi del mondo, anche dei Paesi in via di sviluppo». «È positivo che si torni a parlare da più parti del rilancio della Wto», ha detto ieri Emma Bonino, ministro del Commercio internazionale. «Dopo la fase di stallo di luglio, sembra che ci sia una volontà di riprendere il negoziato», aggiunge in ministro. «Adesso tocca vedere anche il ruolo che vogliono svolgere gli Stati Uniti dopo le elezioni di medio termine». D'altro canto, senza un accordo sull'agenda di Doha risulterebbe sterile anche l'adesione della Russia alla Wto, ora più vicina dopo il sì di Washington al suo ingresso. La firma dell'accordo bilaterale tra i due Paesi, in programma oggi, è infatti l'ultimo grande ostacolo per Mosca prima di poter ottenere luce verde da Ginevra.

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