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L'ITALIA dice addio ai suoi «pezzi forti» del redditizio business dei parchi giochi.

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Il più grande parco divertimenti a tema d'Italia passa agli statunitensi del fondo di private equity Blackstone, a conferma di come il fruttuoso mercato del divertimento continui a suscitare appetiti all'estero. L'operazione era nell'aria da tempo e non senza difficoltà il gruppo americano, che gestisce una trentina di queste cittadelle del divertimento, è riuscito a spuntarla mettendo sul piatto un'offerta che supererebbe i 500 milioni di euro. Il colosso finanziario Usa, già titolare di Legoland e Merlin Entertainement, ha siglato un memorandum di intesa con Andrea Bonomi di Investindustrial e Aletti Merchant (Gruppo Banca Popolare di Verona e Novara), comproprietarie del parco attraverso una catena societaria che ha per vertice il veicolo Cornel, di cui detenevano il 45% a testa. A sua volta Cornel possedeva Theme parks holding (Tph) la società proprietaria del 90,8% di Gardaland. E proprio sul parco di Castelnuovo del Garda - nato 31 anni fa e che oggi conta tre milioni di visitatori all'anno con un giro d'affari da 100 milioni di euro e un margine operativo lordo di circa 41 milioni di euro - si erano appuntate in passato le attenzioni del sultano del Dubai: attraverso Madame Tussauds, il museo delle cere londinese controllato dalla Dubai InternationalCapital del principe Mohammed bin Rashid Al Maktoum, erano stati avviati colloqui fin dall'ultimo scorcio del 2003 sulla base di un'offerta di circa 500 milioni di euro. L'operazione sarebbe già stata notificata l'11 ottobre all'Antitrust che non avrebbe riscontrato ostacoli al piano di concentrazione dando tempo fino al 20 ottobre per la segnalazione di eventuali rilievi.

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