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Finanziaria, allarme della Confsal

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Il segretario generale Nigi: «L'Esecutivo apra subito il confronto»

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E invita il Governo ad arpire un tavolo di concertazione trasparente per individuare con le parti sociali le linee guida da seguire per il rilancio e lo sviluppo del Paese. «La Legge Finanziaria 2007 è ancora nel laboratorio governativo - sottolinea il segretario generale Confsal, Marco Paolo Nigi - dove le resistenze della dimensione rigorista e di quella solidaristica hanno impedito, almeno al momento, di trovare la mediazione politica su cui aprire un corretto e proficuo dialogo sociale con tutte le parti rappresentative della società e dell'economia». Insomma, secondo Nigi «la concertazione, quella vera, legittima e trasparente, non è mai partita, se è vero che le consultazioni con le parti sociali si svolgono al di fuori delle regole della rappresentatività dei soggetti, e non vengono affrontate seriamente le questioni centrali in assenza di proposte organiche del Governo». La Confsal denuncia la mancanza di proposte concrete e «condivise» da parte del Governo sulle politiche del lavoro (occupazione, precariato, previdenza, pensioni, ecc.) e sulle politiche dei redditi e fiscali (retribuzioni, tariffe, fisco). La Confederazione dei sindacati autonomi ha sollevato la questione del metodo e della prassi relativa al dialogo sociale in atto e, dice Nigi «soprattutto, la questione dei contenuti della Legge Finanziaria 2007». Nei giorni scorsi, infatti, è stata indirizzata una nota premier Prodi. «A questo punto - prosegue il segretario generale - al di là del teatrino mediatico e degli scarsi esiti della concertazione anomala adottata dall'esecutivo, la Confsal aspetta con legittima preoccupazione la proposta di Governo sulla Legge Finanziaria 2007 per fare, in piena autonomia, le proprie valutazioni potitico-sindacali». Non solo. Nigi si chiede «se il Governo intenda escludere dal tavolo del nuovo patto sociale per la crescita economica parti rappresentative di importanti realtà socio-economiche, persistendo nell'affermare il metodo peggiore, che è quello che esclude, e negando così il più importante principio costituzionale della democrazia». La Confsal, intanto, ha convocato i suoi Organi statutari per i primi giorni di ottobre per deliberare di conseguenza, anche su possibili forti azioni sindacali.

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