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di PIETRO MORONI IL GOVERNO blocca gli sfratti alle famiglie che hanno un reddito inferiore ai 27 mila ...

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Con un provvedimento di urgenza, fortemente voluto dal ministro della Solidarietà, Paolo Ferrero (ma osteggiato dal ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro) il consiglio dei ministri di ieri ha infatti varato un provvedimento che allarga le categorie che potranno beneficiare della proroga dopo un'attenta verifica sulla costituzionalità del provvedimento. È lo stesso ministro della Solidarietà che spiega che il blocco sarà di «tre mesi per tutti. E poi - aggiunge - ci sarà un periodo più lungo per quei comuni che presentano un piano per le offerte pubbliche di alloggio». La sospensione degli sfratti è infatti prevista per i Comuni capoluogo di Provincia e in quelli a loro limitrofi superiori ai diecimila abitanti. «Il fatto più rilevante è che per la prima volta la proroga è collegata all'avvio di un percorso che definirà un piano nazionale pluriennale per la casa concertato con Regioni, Comuni e tutti i soggetti sociali e economici coinvolti», sottolinea Ferreo spiegando che la durata della sospensione degli sfratti è direttamente collegata ai piani che i Comuni saranno chiamati a predisporre e al tavolo nazionale che verrà istituito. La durata della sospensione degli sfratti sarà quindi di tre mesi per tutti i Comuni interessati, mentre arriverà al 30 giugno 2007 per gli immobili della piccola proprietà e al 30 giugno 2008 per quelli della grande proprietà nei Comuni che presenteranno al Governo programmi locali per affrontare l'emergenza abitativa. «Un Governo che si qualificava come liberalizzatore si è dimenticato della Costituzione ed ha varato una proroga degli sfratti di una portata dagli effetti sconvolgenti» tuonano le tre organizzazioni dei proprietari immobiliari, la Appc (Associazione Piccoli Proprietari Case), la Confedilizia e l'Unioncasa. «Una volta ancora - dicono - hanno avuto la meglio le ragioni della demagogia, del clientelismo, della resa della politica, del far finta di fare il bene ma con la roba, i sacrifici ed i risparmi degli altri». Le tre associazioni annunciano quindi che il provvedimento sarà esaminato «nei particolari» e che ricorreranno subito «ad ogni consentito mezzo civile di difesa». L'Uppi dei piccoli proprietari annuncia «ricorsi alla Consulta ed azioni di risarcimento danni nei confronti dello Stato Italiano» e chiede la «totale esenzione dall' Irpef e dall' Ici per i proprietari degli immobili colpiti dal provvedimento».

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