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Telecom scorpora Tim e vara il riassetto

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Svolta di Tronchetti sui cellulari. L'obiettivo è la media company con Murdoch

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Oltre ai risultati semestrali, domani dovrebbe venir presentato in consiglio di amministrazione anche un progetto di riassetto volto a fare di Telecom Italia sempre più una «media company», facendo convergere l'offerta di contenuti e banda larga, e trasformare Tim in società a sè stante in vista di una valorizzazione dell'asset e - in prospettiva - una possibile vendita delle attività nella telefonia mobile. Si tratta di una svolta importante, in parte già anticipata dal mercato con i rally visti in Borsa su tutti i titoli del gruppo in chiusura di settimana, che dà anche la cifra dei colloqui in corso tra il patron del gruppo, Marco Tronchetti Provera, e Rupert Murdoch. Sul tavolo c'è l'ambizione di Telecom di portare agli italiani telefono, internet e televisione, grazie a un'offerta congiunta con Murdoch nei contenuti. Sul piatto il magnate australiano può mettere una library impressionante, che abbraccia film e sport, passando per alcune delle serie televisive più note. Sky tra l'altro può trarre a sua volta dei vantaggi anche nei contenuti da un'offerta congiunta con il mondo Telecom, come per esempio la possibilità di abbracciare l'intero campionato di calcio in mano al gruppo di Tronchetti. Tim è attualmente un marchio, dopo il riassetto partito due anni fa e che ha portato alla fusione della «vecchia» Tim in Telecom. Inizialmente il gruppo aveva fatto confluire le attività domestiche nella telefonia mobile sotto il cappello di Tim Italia. Ma a marzo di quest'anno anche Tim Italia è stata incorporata da Telecom Italia. Le quote nella telefonia mobile internazionale fanno invece capo a Tim International Bv (100% Telecom Italia), che controlla a sua volta le attività brasiliane (Tim Brasil) e turche (Avea). Secondo le indiscrezioni, al lavoro sull'intero riassetto - Tim compresa - ci sarebbe uno stuolo di consulenti, che parte dalla Banca Leonardo di Gerardo Braggiotti, passando per Value Partner, Lehman Brothers, Mediobanca e Rothschild. Dopo il vertice di giovedì scorso al largo dell'isola greca di Zante, Telecom ha fatto sapere che la trattativa con il gruppo di Murdoch proseguirà. È però probabile che nel corso del cda di domani qualche consigliere chieda delucidazioni sullo stato dei lavori. Dopo le indiscrezioni trapelate sui giornali, comunque, Borsa Italiana e Consob stanno seguendo attentamente la vicenda. Se poi effettivamente il board Telecom approverà questo nuovo riassetto, che coinvolge in maniera così decisiva anche Tim, sembra possibile che sul mercato troveranno nuovo appeal speculativo i rumor (ancora senza riscontri) sul possibile intervento del tycoon australiano come cavaliere bianco di Tronchetti direttamente in Olimpia, la cassaforte controllata da Pirelli e da Edizione Holding dei Benetton, e che custodisce il 18% di Telecom. Intanto, il consiglio di amministrazione di Pirelli, previsto per esaminare i dati semestrali dovrebbe affrontare i nuovi scenari che sembrano aprirsi su Telecom già martedì. L'ipotesi di una vendita ad operatori stranieri di Tim sembra però non piacere ai politici e tanto meno ai sindacati anche se da Palazzo Chigi è venuta una smentita circa possibili intromissioni da parte del Governo.

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