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Con il presidente dimissionario abbandona anche il vice Levorato La mossa completa la fase transitoria dopo l'uscita di Giovanni Consorte

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Venerdì prossimo si riunirà infatti il Cda di Holmo, la società partecipata al 100 per cento dalle cooperative e che detiene oltre il 60% di Finsoe. Il Cda, secondo quanto si è appreso, discuterà del governance che sta a monte di Unipol, quindi del ruolo che dovrà avere Holmo dopo gli avvenimenti che si sono succeduti negli ultimi tempi, con i cambi al vertice della compagnia. La notizia dell'intenzione di rassegnare le dimissioni da parte del presidente Finsoe Turiddo Campaini, e del vice Claudio Levorato, è trapelata proprio ieri. In realtà Campaini pare avesse già comunicato la sua decisione ai vertici della Lega delle cooperative nel giugno scorso, ma in quell'occasione gli sarebbe stato chiesto di aspettare il piano industriale di Unipol (15 settembre) prima di dare l'annuncio ufficiale. «Le decisioni che sono state assunte fino a questo momento sulla governance di Unipol - è stato fatto notare - la nomina di Stefanini prima e poi la nomina di Salvatori del 30 giugno, sono state prese pressochè all'unanimità. Le scelte che Holmo è chiamata a fare venerdì, vanno nella direzione di una ulteriore «chiarezza e semplificazione» del sistema di governo che sta a monte di Unipol. Tra le varie ipotesi sul tavolo sembra che ci sia anche quella che andrebbe nel senso di una identificazione tra il vertice di Holmo e quello di Finsoe. Dal 1973 presidente di Unicoop Firenze, una delle più grandi cooperative di consumo in Italia, Campaini fu chiamato al vertice di Finsoe quasi a sorpresa. La sua nomina fu letta, da più di un commentatore, come una vittoria dei toscani sugli emiliani nella guerra interna alla Legacoop: lui era stato uno dei più fermi oppositori di Giovanni Consorte contestando apertamente l'ipotesi Bnl. Formalmente il suo addio avviene al termine del mandato di «traghettatore», che lui considera terminato con l'arrivo del nuovo ad di Unipol Carlo Salvadori. Secondo altre fonti, invece, la decisione sarebbe stata presa proprio per il metodo scelto dal presidente di Unipol Pierluigi Stefanini nella nomina dell'ad. Secondo quanto si è appreso con lui se ne andrebbe anche il vice Claudio Levorato. Campaini avrebbe voluto un maggiore confronto e non una decisione che, per qualcuno, sarebbe stata presa solo dagli emiliani. Il presidente di Finsoe, del resto, nel marzo scorso, a proposito della compagnia di via Stalingrado, disse che questa doveva sicuramente «guardare al mercato», ma che non poteva farlo «solo con una logica di profitto». A meno di sorprese Campaini, quindi, dal 15 settembre tornerà ad occuparsi solo di Unicoop Firenze e di Mps di cui è consigliere. In quest'ultima veste potrebbe così avere più autonomia qualora l'istituto senese decida, come da più parti viene detto, di uscire proprio da Finsoe di cui detiene circa il 27%.

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