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Autostrade-Abertis sotto scacco

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L'Anas scopre le carte: fusione troppo sbilanciata a favore degli spagnoli

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Ieri il presidente Vincenzo Pozzi ha incontrato il ministro delle Infrastrutture Di Pietro al quale ha prospettato le criticità individuate dalla commissione in merito all'operazione annunciata dalla stessa società presieduta da Gian Maria Gros-Pietro a Borse chiuse e in un momento di vuoto governativo. L'operazione secondo il ministro presenta «violazioni inaccettabili degli accordi presi con la convenzione» visto che la nuova governance, al termine del suo processo, «cambia profondamente e sostanzialmente il volto di Autostrade». Violazioni che potrebbero quindi far saltare la concessione con l'Anas. Di Pietro ha fornito un elenco dei punti critici «sotto il profilo procedurale, tecnico-giuridico e di merito». E se da una parte ha assicurato che «questo è un governo fortemente europeista, che non intende assolutamente bloccare un'operazione per interessi meramente campanilisti», dall'altra ha invitato la società ad «apportare modifiche sostanziali». Modifiche che ora spetterà all'Anas comunicare alla società guidata dal nuovo ad Giovanni Castellucci. Costruttori. La presenza dell'Acs di Florentino Peres, secondo gruppo europeo delle costruzioni, per Di Pietro viola le prescrizioni del bando per la privatizzazione di Autostrade. Le stesse prescrizioni che impedirono ad altri costruttori di partecipare alla gara. «Se noi non impugnassimo tali aspetti - ha detto - saremmo chiamati a risponderne dalle stesse imprese che all'epoca sono state escluse». Governance. A fusione completata «i gruppi spagnoli avranno una quota complessiva superiore a quella di Schema28 di almeno 4 punti. Secondo la normativa spagnola, in capo a tre anni, il patto di governance può essere superato e la configurazione del cda seguirà il profilo dell'acquisita maggioranza. Quindi, la governance non sarà più alla pari», ma fortemente sbilanciata verso i soci spagnoli. «Il nostro compito - ha detto il ministro - è quello di ottenere le stesse garanzie che Aspa ha sottoscritto all'atto del trasferimento della concessione ad Asoi. Qualcuno ce le dovrà dare». Patti parasociali. «Ci risulta - ha detto il ministro - che potrebbero esserci patti parasociali. Al di là delle norme di trasparenza, del regime di monopolio in cui opera il concessionario, ci aspettiamo che all'organo di vigilanza questi patti possano essere comunicati preventivamente».

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