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«Magiste a rischio fallimento»

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Nell'ordinanza il Gip definisce Ricucci «socialmente pericoloso»

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È quanto osserva il gip del Tribunale di Roma Orlando Villoni nell'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di Stefano Ricucci, finito in carcere con altri tre indagati, tra cui due «divise», per aver inquinato prove, rivelato segreti d'ufficio e accusati di aver anticipato al raider di Zagarolo le mosse degli investigatori. Secondo il Gip inoltre, l'immobiliarista sarebbe «pericoloso socialmente». Ma non è tutto: dall'indagine emergerebbe anche la complicità - per ora soltanto un'accusa da provare - di uno dei quadri del Nucleo di Polizia valutaria della guardia di Finanza, il tenente colonnello Antonio Carano, fino a qualche mese fa a capo del pool di militari a caccia dei segreti di Ricucci e trasferito ad altro incarico. Carano, indagato per rivelazione di segreto d'ufficio e accesso abusivo in sistema informatico, compare nelle intercettazioni telefoniche disposte dai pm Giuseppe Cascini e Rodolfo Sabelli come persona in contatto con Luigi Tavano, l'ex ufficiale dell'esercito che faceva parte della catena informativa di cui beneficiava l'immobiliarista, anche lui arrestato ieri con il brigadiere della finanza Luigi Leccese, e l'imprenditore Tommaso Di Lernia. Il quadro che emerge dalle 18 pagine dell'ordinanza del gip Orlando Villoni è quello di un Ricucci «pervasivo» e capace, oltre di reiterare il reato di aggiotaggio, di infiltrarsi proprio tra le maglie della struttura che indagava e indaga sulle sue società. Il gip arriva persino a non escludere, nelle motivazioni a sostegno delle esigenze cautelari, che vi siano altri investigatori coinvolti. «I fatti contestati - scrive il gip Villoni - sono di consistente gravità, denotando una pericolosità sociale degli indagati e sussistono, inoltre, concreti elementi per ritenere rilevante ed attuale il pericolo che gli stessi indagati, se lasciati liberi, possano commettere ulteriori delitti della stesse specie per i quali si procede». Dalle pagine dell'ordinanza viene fuori un Ricucci che dice di se stesso di «voler rientrare in partità sulla vicenda Rcs» attraverso «comportamenti illeciti». Nella misura cautelare si citano due tentativi di «rientrare in partita» rimasti però vani: uno definito dal gip stesso «stupefacente» sarebbe «il progetto di acquisto del 3 o 4 per cento delle Assicurazioni Generali». «Un progetto velleitario - osserva il gip - che tuttavia sottolinea l'attivismo e la pericolosità del soggetto pur alle prese con assillanti problemi finanziari in parte attribuibili alle stesse iniziative giudiziarie». Ad individuare il coinvolgimento del colonnello Carano, tuttavia, è stato lo stesso nucleo valutario della Gdf. Secondo quanto si legge nell'ordinanza del gip Villoni nelle conversazioni tra l'ufficiale e Tavano «si fa chiaro riferimento a eventuali notizie che Carano avrebbe dovuto fornire a Ricucci, tanto che ne è derivata la sua iscrizione nel registro degli indagati». Secondo le indagini dei pm Giuseppe Cascini e Rodolfo Sabelli era programmato «un incontro tra l'ufficiale e lo stesso Ricucci». Incontro a cui avrebbe dovuto partecipare anche Tavano. E oggi, intanto, si svolgeranno gli interrogatori degli arrestati.

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