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di EMANUELA ZONCU SECONDO gli analisti il 2006 sarà uno dei migliori bilanci della storia del gruppo ...

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Le cifre attese sono grosse. E secondo alcuni esperti l'utile arriverà a sfiorare gli 1,9-2 miliardi di euro. Denaro frutto della concentrazione del gruppo sul core business, sulla capacità industriale più che su quella finanziaria, tanto da far dire ad attendibili fonti finanziarie che Trieste si avvia a varare, nel cda di domenica, «un piano di riassetto soft». Niente rivoluzioni, quindi, ma concentrazione sul lavoro svolto finora, che ha fatto dimenticare al gruppo la perdita di 750 milioni del 2002. E c'è anche l'ipotesi di un ampliamento della quota nella controllata Alleanza che, facendo salire l'indebitamento, potrebbe consentire al gruppo di rendersi più difficilmente scalabile. In quel caso il Leone migliorerebbe la propria redditività, andando in particolare a incidere su alcuni parametri finanziari come quelli relativi al ritorno sul capitale investito, così da permettere al gruppo triestino di minimizzare lo scarto con gli indici di redditività esibiti da colossi europei come Axa e Allianz. Trapela quindi grande soddisfazione tra i soci francesi come tra gli italiani, meno preoccupati del futuro considerati il valore del titolo (comunque intorno ai 30 euro) e la nuova liquidità da usare secondo le due vie ipotizzate per consolidare ulteriormente il fortino di Trieste. Magari aggiungendo all'ingresso di Zaleski quello di qualche altro big italiano nel nocciolo duro dell'azionariato. E sono anche meno convinti, gli analisti, circa una possibile Opa straniera, mentre si continua a parlare del gruppo nel mirino di Axa nonostante appena qualche giorno fa sia stato lo stesso numero uno Henri de Castries abbia sconfessato ipotesi belligeranti. Continuerà il consolidamento del gruppo sui mercati tradizionali (Italia, Francia e Germania) ma un occhio molto particolare potrebbe ssere rivolto alla Cina, dove il Leone è il primo big assicurativo tra gli stranieri, e all'est europeo. La stessa Borsa sembra aver deciso che per ora Generali non ha più l'appeal di qualche giorno fa, quando per molti operatori era già sotto scalata. Il titolo è sceso sotto i 30 euro a quota 29,66 euro, con scambi poco superiori alla media dell'ultimo mese. Alleanza ha ceduto ugualmente l'1,17% a 10,61. E su un riassetto con giudizio scommette con decisione un analista che segue il gruppo da dieci anni.

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