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Crescita più bassa (+1,3%) Via libera alla Finanziaria

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Ma ha dato il definitivo semaforo verde, sia pure con qualche significativa riserva, alla Finanziaria. La Commissione Ue ieri ha pubblicato le sue prime stime economiche intermedie sull'andamento dell'economia europea, e oggi spiegherà, in una comunicazione, come - «per il momento» - non siano necessari «ulteriori passi» nella procedura per deficit eccessivo a carico del nostro paese. Alla domanda se la riduzione delle prospettive di crescita stimata da Bruxelles (da +0,2% a +0,1% nel 2005, da +1,5% a +1,3% nel 2006) potrà avere ripercussioni negative sui conti pubblici italiani, gravando in particolare sul rapporto deficit-pil di quest'anno, il commissario Ue agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia, ieri ha preferito tuttavia non rispondere, spiegando che di questo argomento parlerà oggi, affrontando esplicitamente il tema del nostro risanamento di bilancio. Gli analisti ritengono, in ogni caso, che lo 0,2% di crescita in meno (se confermato a fine 2006), potrà far salire il rapporto disavanzo-pil (indicato dal governo per quest'anno al 3,5%) dello 0,1%, dunque a un livello ancora ampiamente coerente alle richieste fatte dall'Europa all'Italia in materia di riduzione del disavanzo (deve tornare sotto il 3% a fine del 2007). Il dimezzamento delle previsioni di crescita per l'anno scorso, inoltre, non dovrebbe avere ripercussioni su un deficit-pil stimato al 4,3% nel 2005. Che il percorso di risanamento dei conti non sarà in discesa, comunque, e che quindi l'ok di Bruxelles non equivalga a un "assegno in bianco", lo ricorderà oggi la stessa Commissione. «Vi sono ancora incertezze significative riguardo agli obiettivi di bilancio del 2006», sottolineano infatti i tecnici dell'euroesecutivo, «derivanti dalla combinazione di ambiziosi tagli alla spesa e meccanismi di controllo della spesa non ancora messi alla prova».

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