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Esuberi Fiat, accordo in vista

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Federmeccanica chiamerà domani i propri organi direttivi ad esprimersi sulla vertenza in corso con Fim Fiom e Uilm. Una risposta da cui dipenderà la prosecuzione o meno del tavolo di confronto sul rinnovo del contratto che coinvolge circa 1.600.000 lavoratori. Mercoledì, invece, al termine di un lungo braccio di ferro, avrà luogo l'atteso confronto tra il ministro del Welfare, Roberto Maroni, la Fiat ed i sindacati da cui dovrebbero arrivare risposte più precise sulla sorte dei circa 1.000 esuberi denunciati dal Lingotto. Contratto tute blu. Sul rinnovo del contratto, che si trascina da oltre un anno il pressing dei sindacati, per cercare di chiudere la partita alle condizioni migliori, è ormai incalzante. Già nelle settimane scorse la protesta dei lavoratori era esplosa in tutta Italia, con blocchi stradali e manifestazioni, e per i prossimi cinque giorni sono state proclamate altre 8 ore di sciopero di tutta la categoria che si annunciano ancora più pesanti delle precedenti. La giornata clou si avrà però domani in concomitanza della delicata riunione dei vertici di Federmeccanica. Fim Fiom e Uilm, infatti hanno indetto una manifestazione che servirà ad accompagnare la riunione del parlamentino degli industriali. Una riunione non facile, per Federmeccanica, chiamata a riscrivere la proposta conclusiva bocciata dai sindacati, che già era considerata, come spiegano dall'interno, «il frutto di una pesantissima mediazione». La situazione è intricata e dipanare la matassa appare difficile. Gli industriali infatti, si trovano di fronte ad un bivio: o accettano di andare avanti solo sul tavolo salariale rinunciando a quella flessibilità d'orario necessaria alla competitività, o riscrivono la proposta complessiva, recuperando così anche l'accordo sull'apprendistato che di fatto riduce il costo del lavoro, aprendo però sia sul tetto massimo per le assunzioni dei lavoratori a tempo determinato che sui 25 euro di incremento per quelli senza contrattazione integrativa. Resta pessimista il presidente di Federmeccanica, Massimo Calearo: «eravamo arrivati ad una proposta definitiva. Adesso - sottolinea - voglio avere anche il confronto politico del consiglio direttivo della giunta di Federmeccanica e poi vedere se ci sono possibilità di avere qualche modifica». Mentre «sicuro» che le parti riusciranno a trovare un accordo si dice il ministro del Welfare, Roberto Maroni, che comunque ribadisce la «neutralita» del governo nella partita contrattuale. Esuberi Fiat. Un ottimismo che il ministro trasferisce anche sul tavolo con la Fiat convocato per mercoledì. Un confronto che è andato avanti fino ad oggi senza esclusione di colpi: da una parte l'azienda torinese che chiedeva, per quei lavoratori coinvolti nelle procedure di mobilità, la deroga alla riforma delle pensioni per poter mettere in riposo i lavoratori senza farlo pesare sulle casse del Lingotto; dall'altro il Welfare che non intende concedere alcuna deroga alla riforma delle pensioni e impegnato a ricercare una soluzione all'interno degli strumenti a disposizione di tutte le aziende in crisi. Con ogni probabilità, dunque, all'incontro di mercoledì prossimo (che procederà per tavoli separati, la mattina con la Fiat ed il pomeriggio con i sindacati) il Welfare proporrà una soluzione articolata: un primo biennio di cassa integrazione straordinaria cui si sommeranno altri due anni di cassa ordinaria alla quale seguiranno tre anni di mobilità. Solo al termine di questo percorso, e se necessario, ai lavoratori residui sarà concessa la mobilità lunga. In cambio, l'azienda si impegnerebbe a garantire l'integrazione al reddito per i lavoratori in cassa integrazione straordinaria.

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