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Borsa, avvio sprint con Telecom e Alitalia

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Il 2006 a Piazza Affari parte sotto il segno del toro. Per il Mibtel record da 4 anni e mezzo

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A spingere, sul mercato di Milano, sono in particolare il settore delle Tlc, gli energetici e alcuni bancari. Ma brilla pure Alitalia. La voci di una fusione con Air France, l'offerta per Volare e i movimenti nell'assetto azionario hanno fatto decollare il titolo, che ha guadagnato quasi tutta la settimana superando la soglia di un euro per azione chiudendo l'ultima seduta a 1,071 euro. Su altro fronte, la crisi del gas tra Russia e Ucraina, che ha sfiorato anche l'Europa, ha fatto correre tutte le grandi aziende energetici, con in testa Eni (in chiusura di venerdì a +1,10%), Erg (+0,05%) e Saipem (+2,39%). Un rally di inizio anno che ha interessato pure i tecnologici, dove la maglia rosa spetta a Stm (+6,97% dalla seduta del 30 dicembre scorso). Nel comparto bancari c'è la Banca nazionale del lavoro sempre al di sopra del prezzo dell'Opa offerto da Unipol. Le indiscrezioni di stampa che vorrebbero Bankitalia pronta dire no alla scalata della compagnia assicurativa sull'istituto di credito capitolino hanno rafforzato sia il titolo bolognese che quello romano. Bnl, in particolare, ha guadagnato il 3,2% da inizio anno, ma il possibile ritorno in campo della spagnola Bbva o di qualche altro gruppo bancario (sia italiano che estero) può lasciar prevedere un ulteriore apprezzamento del titolo. Di sicuro, una nuova Offerta pubblica d'acquisto da parte dei baschi alle stesse condizioni di quella fallita la scorsa estate, oggi sarebbe più onerosa. La vecchia proposta di concambio (un'azione Bbva per ogni 5 Bnl) agli attuali valori di mercato comporterebbe un esborso di circa 3 euro per azione, dunque molto di più dei 2,52 euro per azione preventivati nella vecchia Ops. Ecco perchè, secondo molti osservatori, resta in piedi la possibilità di una trattativa con Unipol e alleati (Deutsche Bank, Nomura e Csfb) per rilevare le quote che hanno consentito questa estate a Consorte di costituire uno schieramento in grado di controllare il 51% della banca. Ancora in tema di banche, le vicende giudiziarie che vedono sotto la luce dei riflettori ancora la Popolare Italiana e Antonveneta (ormai in mano agli olandesi di Abn Amro) condizionano solo in parte il mercato. Il titolo dell'istituto lodigiano ha incassato solo venerdì scorso il 3,51% e ha recuperato quota 8 euro. Un livello perduto dopo l'emergere di alcune divergenze nei bilanci approvati dall'ex ad Gianpiero Fiorani, che avevano fatto precipitare il titolo sotto i 6 euro. Altro capitolo di grande interesse per il mercato borsistico è l'evolversi delle vicende Hopa e Telecom. In settimana il finanziere bresciano Emilio Gnutti si è dimesso da consigliere di amministrazione di Olimpia, la holding che detiene circa il 18% di Telecom Italia ed è partecipata da Pirelli (57,66%). Se Hopa dovesse tirarsi fuori dalla maggiore azienda di Tlc italiana (registrando così una consistente minusvalenza) potrebbe apparire un nuovo socio finanziario al fianco di Marco Tronchetti Provera e della famiglia Benetton. Forti rastrellamenti di azioni Telecom, d'altronde, sono in corso da settimane e secondo voci diffuse in ambienti di Borsa, a comprare sarebbero il finanziere Romain Zaleski o alcuni importanti fondi istituzionali. Ma l'uscita di Hopa da Olimpia non è scontata, anzi si fa sempre più largo l'ipotesi che il Cda della finanziaria in programma tra qualche giorno decida di confermare almeno per un anno la sua partecipazione nella holding che controlla Telecom. Un motivo in più per alimentare le attese e l'interesse degli investitori. Bene poi Parmalat, su rumors circa il recupero dei crediti dalle banche, mentre i dati sull'incremento delle immatricolazioni a dicembre hanno influenzato Fiat e il titolo del Lingotto ha chiuso la settimana con +0,97%.

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