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Lo scudo di Tremonti

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ora rischia il flop

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Un provvedimento mirato a consentire il rientro dei capitali detenuti dagli italiani negli istituiti esteri senza incorrere nella violazione di norme valutarie e pagando semplicemente una tassa del 2,5% sugli importi. La gran parte dei patrimoni detenuti all'estero è ritornata, in particolare, dalle banche svizzere. Dai loro caveau è arrivato oltre il 51,8% del totale dei capitali. Il resto dei conti correnti erano stati aperti in Germania (14,8%), in Lussemburgo (6,7%), negli Stati Uniti (4,3%), in Francia (3,9%), nel Principato di Monaco (2,7%), in Austria (2,2%), nel Regno Unito (2,1%), nella Repubblica di San Marino (1,6%) e in Belgio (1,1%). I capitali rientrati sono stati reinvestiti nelle attività immobiliari. Buona parte di queste risorse ha già ripreso la via dell'estero.

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