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Montezemolo: «La Fiat è ripartita»

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Ieri, all'inaugurazione della trentesima edizione del Motor Show di Bologna, il presidente del Lingotto, Luca Cordero di Montezemolo, ha parlato di «sano e realistico ottimismo», ha elogiato il management e riconosciuto il ruolo delle banche e degli azionisti. «Il 2005 è stato un anno positivo e nel 2006 faremo risultati industriali in linea con le previsioni», ha affermato l'ad Sergio Marchionne, radioso per il superamento, a novembre, della soglia del 30% del mercato auto italiano. Il quotidiano The Economist ha elogiato la sua abilità, ma lui ha attribuito ogni merito al gioco di squadra. Intanto si va avanti sulla strada delle alleanze, attraverso accordi industriali mirati: i vertici Fiat hanno citato in particolare quello con l'indiana Tata. «Seguiremo tutte le opportunità, Marchionne sta valutando diverse cose», ha detto Montezemolo, che ha parlato di un modello Fiat per l'Italia. «L'impresa è oggi il vero motore. I segnali che la Fiat continua a dare dimostrano la reazione del Paese che non accetta il declino». Al centro dell'attenzione il risultato positivo sul mercato italiano: «Il 30,1% raggiunto a novembre - ha spiegato Marchionne - è stato del tutto naturale, non abbiamo forzato assolutamente niente. Abbiamo semplicemente risposto alla domanda del mercato». L'ad del Lingotto ha osservato che «i prodotti e la rete commerciale sono disposti a fare quello che è necessario per portare avanti la Fiat. Si può ricostruire la quota e l'immagine nei mercati, un pezzo alla volta. Sono contento perchè ci stiamo riavvicinando al consumatore». Ora l'obiettivo è l'affermazione del marchio Alfa Romeo: «Dobbiamo fare un lavoro d'amore - ha proseguito Marchionne - perchè è un marchio che ha una grandissima capacità». Affermazioni che non trovano riscontro nella quota delle vendite registrate a novembre. «Il marchio non è ancora riuscito ad ingranare - ha ammesso Marchionne - ma con il lancio della Brera le cose miglioreranno». L'auto, ha proseguito, «è molto bella. E lo spider lo è ancora di più, come sarà possibile vedere al salone di Ginevra. L'Alfa si deve affermare nel suo mercato, in Italia, e poi da qui partire. Come si è fatto con la Fiat, in crescita anche in Francia e Spagna, mentre la Germania continua ad essere un mercato difficile perchè non è stato mai sviluppato». L'anno prossimo il Lingotto ha scelto dunque tre Paesi in Europa sui quali si concentrerà per sviluppare tutti e tre i marchi.

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