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LA PROPOSTA

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Per risparmiare spunta l'abolizione delle Province

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Nella seconda giornata dell'assemblea dell'Upi (Unione province italiane), in corso da lunedì a Napoli, il presidente dell'Upi, Fabio Mililli, ha annunciato un nuovo incontro con i capigruppo della Cdl sulla Finanziaria: «Un accordo costruttivo con il governo è ancora possibile - ha detto ribadendo che alle condizioni attuali le Province italiane restano fuori dal patto di stabilità - conviene a Tremonti trovare una soluzione». I lavori di ieri però sono stati dedicati a occupazione, sviluppo, ambiente e turismo. «Comuni, Regioni e Province sono parte del Governo della Repubblica italiana - ha detto il governatore della Regione Campania, Antonio Bassolino - in Italia a governare non c'è soltanto il Consiglio dei ministri che è a Roma, governiamo tutti. Anche quando c'è bisogno di fare dei tagli, assieme si dovrebbe discutere e decidere, assieme si assumono le responsabilità». Il presidente veneziano Davide Zoggia cita le sovrapposizioni inutili su cultura e servizi sociali. Ma le Province non sono inutili, e i cittadini lo sanno, dice il presidente di Napoli, Dino Di Palma: «La percezione del mio ruolo aumenta allontanandosi dal capoluogo, negli altri 91 comuni della provincia di Napoli». «Qui si corre il rischio di tornare alle vecchie Province guardacaccia e guardapesca», sostiene il presidente di Pesaro e Urbino, Palmiro Occhiello.

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