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di FILIPPO CALERI CAPITALIA considera ancora forte l'alleanza con la banca olandese Abn Amro, che non ...

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E per ora non ha messo in cantiere nessuna acquisizione. La crescita passerà, infatti, attraverso il rafforzamento interno e i nuovi servizi. Queste le linee di sviluppo della banca romana delineate ieri davanti alla comunità finanziaria dall'amministratore delegato Matteo Arpe, dopo la chiusura dei primi nove mesi dell'anno con un utile netto di 633 milioni di euro e il riassetto societario che vede in primo piano la fusione con il Medio credito centrale (Mcc). «Abn ha confermato di non cedere la sua partecipazione, almeno fino all'ottobre del 2006. Non abbiamo registrato alcun interesse della banca olandese a uscire dal Patto e nulla è cambiato» ha spiegato Arpe che ha confermato che tra i due gruppi regna «un clima molto buono». Pur restando solido con la presenza di Abn Amro, il patto di sindacato di Capitalia non chiuderà le porte ai soci di Mcc i quali, «a conferma della stabilità» dell'istituto, «potranno entrare se vorranno» ha detto l'ad di Capitalia. I candidati sono molti tranne uno: Technogym, la regina delle macchine per il fitness guidata da Nerio Alessandri il quale pur avendo una quota di Capitalia «tramite Mcc» ha precisato di «non avere progetti in questo senso». Quanto alla crescita futura per Capitalia questa è centrata soprattutto all'interno in modo da «raggiungere in anticipo i target fissati per il 2006 e l'obiettivo di pay out ratio del 50%» per l'esercizio in corso. Niente shopping in programma, insomma. «Ad oggi - ha puntualizzato Arpe - non vediamo occasioni significative sul mercato. Non escludiamo operazioni, nè che in futuro questa situazione possa cambiare ma abbiamo una crescita interna importante, e il miglior investimento è in noi stessi». E nell'ottica di razionalizzazione, nei prossimi mesi, dal portafoglio di Capitalia, potrebbe uscire la quota detenuta in Parmalat mentre non è esclusa una discesa nella partecipazione in Mediobanca. «La partecipazione Parmalat deriva da conversioni di crediti - ha spiegato ancora Arpe - e verrà inserita nelle partecipazioni available for sale». Per quanto concerne Piazzetta Cuccia, invece, «la disponibilità da parte di Unicredit e di Capitalia in merito alla riduzione della partecipazione è sempre valida». Arpe ha toccato anche il nodo Rcs e le quote in mano a Ricucci. «Chiunque è libero di comprare le partecipazioni che vuole anche se lo fa indebitandosi o a scopo di trading. Il nostro comportamento è finalizzato a dare e a garantire stabilità, un comportamento che si applica a Fiat come a Parmalat e Rcs».

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