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Passera all'assalto di Bucarest

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Il gruppo creditizio guidato da Corrado Passera ha confermato di aver presentato ieri, entro il termine previsto dalla gara, l'offerta vincolante per la sua acquisizione. La Bcr è uno degli asset che il governo rumeno ha messo all'asta nell'ambito del programma di privatizzazione avviato dal governo di Bucarest. L'offerta di Intesa, di cui non sono stati specificati i dettagli i dettagli finanziari, si affianca a quella presentata da altri sei istituti: Dexia, Erste Bank, Bnp Paribas, Banco Comercial Portugues, Deutsche Bank e la Banca Nazionale greca. Dalla competizione per aggiudicarsi la partecipazione di controllo della banca si sono invece ritirati due istituti, la Kbc e la Fortis bank, che avevano inizialmente manifestato l'interesse a partecipare. Secondo le stime circolate negli scorsi giorni, e che non hanno trovato nessun riscontro ufficiale, la valutazione media della società romena sarebbe all'interno di una forchetta di valore compreso tra 2,5 e 3 miliardi di euro. Ma per conoscere la reale valutazione, però, basterà aspettare la serata di oggi. Le buste con le offerte vincolanti saranno aperte alle 17 e, come previsto dal bando di gara, saranno poste al vaglio della Commissione per un'ulteriore selezione per decidere quali tra i pretendenti passerà alla tornata finale. Non è la prima volta che le banche del Centro Europa finiscono nel mirino di Banca Intesa. Già lo scorso 13 luglio, nel corso della presentazione del piano di impresa 2005-2007, l'istituto milanese aveva spiegato di voler avviare una crescita organica nell'area senza operazioni straordinarie di particolare rilevanza ma incrementando selettivamente la presenza retail nell'Europa Centro-orientale. Le zone di particolare interesse individuate erano la Turchia, la Romania e l'Ucraina. Paesi in cui, proseguiva il piano, «la banca potrà entrare attraverso l'acquisto di banche leader di mercato se si verificassero condizioni tali da giustificare l'investimento, ovvero attraverso banche di minori dimensioni da sviluppare nel tempo». Sempre in tema di espansione nelle nazioni dell'Est europeo, meno di un mese fa, Banca Intesa ha siglato con gli azionisti di controllo di Upi Banka (quinta banca della Bosnia Erzegovina) il contratto di compravendita per l'acquisto della maggioranza del capitale. Un'operazione il cui perfezionamento è previsto all'inizio del primo trimestre del 2006, dopo le relative autorizzazioni in Bosnia-Erzegovina e in Italia e il lancio dell'offerta di acquisto da parte dell'istituto milanese. Quanto al governo rumeno, impegnato, nell'operazione di vendita della Brc. Ieri in una nota, il ministro delle Finanze, Sebastian Vladescu, ha affermato: «Siamo fiduciosi che la privatizzazione avrà un impatto positivo sull'economia della Romania e accelererà l'integrazione del sistema bancario nazionale in quello europeo».

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