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Norme anti-infortuni nella Finanziaria

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705(698.051 nello stesso periodo del 2004), i morti 760 (828 nello stesso periodo 2004), mentre nei primi sei mesi dell'anno le malattie professionali denunciate sono state 13.557, mentre ammontano a 309.945 le invalidità temporanee. Il totale delle invalidità permanenti sul lavoro al primo gennaio 2005 è di 951.743, di cui 134.863 donne. Ogni giorno si registrano in Italia quattro morti per incidenti sul lavoro, oltre 2.500 infortuni e, in questo ambito, più di cento invalidità permanenti. È per questi dati «da guerra», come ha detto il presidente dell' Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro) Pietro Mercandelli rivolgendo un invito - accolto - al ministro del Welfare Roberto Maroni, che occorre mettere nella legge Finanziaria misure per contrastare con più efficacia gli infortuni sul lavoro. «Lo prendo come un dovere», ha sottolineato Maroni, rilevando le difficoltà che il processo di diminuzione del numero degli incidenti pur incontra. A causa dei diversi livelli istituzionali che se ne devono occupare (Stato, Regioni, Asl), a causa di una carenza degli organici del persone addetto alle ispezioni («assumeremo 750 nuovi ispettori», ha annunciato), a causa del lavoro nero che porta molti, specie gli immigrati non regolari, a tacere gli infortuni che accadono loro pur di mantenere il posto di lavoro. Di fronte alle richieste di misure straordinarie da parte dell'associazione «perchè - ha detto il presidente - che infortuni e morti scendano di poco »a noi non importà ma siamo sempre in coda ai paesi civili in questo genere di classifiche», Maroni ha risposto che sì, si può varare un piano di intervento straordinario per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, «studiamo insieme come, ma non ritengo che norme speciali possano dare frutto. Tantomeno - ha detto per sgombrare il campo dagli equivoci e da alcune richieste - credo che un decreto legge possa risolvere le cose. Vediamo piuttosto di inserire delle proposte in questa Finanziaria, facciamo dei tavoli per dettagliare le proposte». Altro problema, invece, ha rilevato il ministro, è l'avanzo di cassa annuale dell'Inail, circa 1,4 miliardi di euro che il Tesoro tiene lì ma che «può essere utilizzato per migliorare la situazione economica di tanti infortunati sul lavoro». Infine, Maroni ha sottolineato l'assedio all'Inail da parte dei maggiori gruppi assicurativi. «L'Inail - ha detto - svolge un compito sociale molto importante, interviene subito quando c'è l' incidente, valorizza l'indennizzo, segue il lavoratore dopo nel reintegro nel posto di lavoro e nella formazione. Un'assicurazione liquida il danno biologico e basta. Non è la stessa cosa. Sapeste - si è chiesto sibillinamente - quante pressioni forti di lobby decise ho dovuto subire in questi anni, lobby pronte a togliere parti di gestione all'Inail».

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