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Alitalia, tre fronti aperti per salvare la compagnia

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Più fronti, infatti, sono al lavoro. Sul sul tavolo del consiglio dei ministri arriva, infatti, il decreto sui requisiti di sistema nel settore aereo. Un passaggio importante per ridare ossigeno finanziario, circa 60 milioni di euro su un totale di circa 100, alla compagnia di bandiera. Sempre oggi due protagonisti della vicenda, e cioè Banca Intesa e Deutsche Bank saranno al ministero del Tesoro per discutere con il governo sulla ricapitalizzazione di Alitalia. Obiettivo: rasserenare gli animi dopo che le indiscrezioni avevano parlato di un passo indietro della banca guidata da Corrado Passera sulla costituzione del consorzio di garanzia nella sottoscrizione dell'aumento di capitale. «Non c'è stata nessuna rottura ma solo un rallentamento a causa di alcuni passaggi tecnici dell'accordo preliminare da mettere a punto» hanno spiegato fonti finanziarie. Il terzo fronte della partita è rappresentata dall'incontro che oggi l'amministratore delegato di Alitalia, Giancarlo Cimoli, avrà con i sindacati per illustrare gli interventi sul piano necessari per far fronte al caro-petrolio. Un faccia a faccia ad alta tensione se, come sembra, sarebbe lo scontro sempre più aspro con le organizzazioni sindacali uno dei fattori di accelerazione della sua sostituzione dell'ad.Un'ipotesi, questa, circolata nei giorni scorsi sui cui, però, il ministro dell'economia Giulio Tremonti ha tagliato corto con un «l'ho letto sul giornale».

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