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Arrivano gli sgravi per Alitalia e il comparto aereo

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La dotazione finanziaria si restringe: 100 milioni invece di 500. Alla compagnia solo 80 milioni

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Anche se al rush finale arriva con un meno risorse di quelle previste. Il provvedimento promesso dal governo sui cosiddetti "requisiti di sistema" potrebbe infatti approdare in consiglio dei ministri forse anche domani. Se l'esame del testo di legge non figura all'ordine del giorno della riunione di governo, l'esecutivo è, infatti, al lavoro per la stesura definitiva del decreto che, ha come ha ricordato ieri il vice ministro Mario Tassone, «dovrebbe prevedere interventi di sgravio per poco più di 100 milioni di euro per il settore, di cui circa 80 per la sola Alitalia». Una novità, questa, rispetto alla precedente bozza che, per assicurare 100 milioni di sgravi ad Alitalia, si diceva dovesse garantirne fino a 500 a tutto il comparto. Per mettere a punto lo schema del provvedimento ieri il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Gianni Letta, ha incontrato Tassone e il direttore centrale dell'Economia, Dario Scannapieco. Il testo verrà illustrato anche ai sindacati, attesi per l'esame ieri a Palazzo Chigi, e oggi anche all'Enav e all'Enac. L'esecutivo sembra aver messo a posto le varie pedine nello scacchiere in cui si sta muovendo Alitalia: venerdì scorso una delegazione italiana è sbarcata a Bruxelles per un incontro fissato con la Commissione per illustrare lo stato dei lavori relativi alla ricapitalizzazione della compagnia. In occasione della riunione, secondo quanto si è appreso, il Tesoro sarebbe stato autorizzato a by-passare la data dell'8 ottobre per la cessione delle quote di maggioranza nell'aviolinea a patto di rispettare la data del 31 dicembre per la ricapitalizzazione e la privatizzazione. Se arriverà a giorni il via libera al provvedimento sui requisiti di sistema, la compagnia potrà avviare anche le trattative con i sindacati necessarie per mettere a punto un nuovo piano industriale da presentare alle banche, Intesa e Deutsche, che lo richiedono come condizione per dare l'ok all'iniezione di capitali freschi fino a 1,2 miliardi di euro. L'unica questione che sembra in queste ore rimanere un'incognita è chi guiderà nei prossimi mesi questo percorso: le indiscrezioni danno infatti l'attuale ad, Giancarlo Cimoli, in uscita. Le voci sono sempre pià insistenti al punto che già inizia a circolare una rosa di nomi per il possibile sostituto: l'ex commissario Parmalat, Enrico Bondi o l'ad di Eurofly, Augusto Angioletti, e ancora Franco Bernabè e l'ex ad di Adr, Gaetano Galia.

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