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Parmalat, ritorno in Borsa forse già da mercoledì prossimo

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«Avverrà mercoledì», ha annunciato il ministro alle Attività produttive Claudio Scajola parlando all'Unione degli industriali di Imperia. Anche se i passaggi tecnici da fare sono ancora molti. Un'operazione, ha osservato il ministro, che «è stata un successo per il governo, per le maestranze e per i sindacati», dopo che il tribunale di Parma ha omologato i risultati del concordato proposto dal commissario straordinario Enrico Bondi (di fatto da ieri amministratore delegato della società benchè in uscita verso altri lidi) a creditori e azionisti. Già nei prossimi giorni Borsa Italiana procederà quindi alla distribuzione delle azioni convertite dai creditori una volta rilevata la ricostituzione di almeno il 25% del flottante come previsto dal concordato per il ritorno sul parterre di Piazza Affari. Non solo, ora anche la Consob, dopo l'informale via libera dato al prospetto informativo, dovrebbe a breve - in questo caso il sì è atteso a Collecchio già oggi - dare l'ok alla pubblicazione del prospetto stesso con le risposte alle integrazioni che erano state richieste per la parte relativa alle cause in corso (risarcimenti danni e revocatorie). Insomma, se tutto fila proprio liscio, il titolo debutterà sul listino di piazza Affari mercoledì. Se così non sarà, comunque entro fine settimana. Certo è che la nuova Parmalat è ormai al traguardo. A metà novembre sarà convocata poi l'assemblea dei nuovi azionisti per nominare il nuovo consiglio di amministrazione. Fino ad allora sul mercato potrebbero esserci giorni di fuoco intorno al titolo, se si pensa che le banche creditrici e destinate quindi a diventare azioniste sono in gran parte le stesse contro cui Bondi ha avviato diverse cause in ogni angolo del mondo. Istituti che quindi nel periodo che precede la formazione del Cda hanno tutto l'interesse a rastrellare titoli se non lo hanno già fatto con i bond riammessi alle contrattazioni sin da marzo. Va poi considerato l'interesse all'acquisto di titoli da parte delle varie aziende del settore alimentare che hanno più volte manifestato interesse nel tempo: da Granarolo ai francesi di Lactalis fino alla multinazionale alimentare Nestlè. Le ragioni quindi per un debutto boom ci sono tutte. Le valutazioni sul mercato grigio di Londra quotano il titolo già intorno ai 3 euro. Per creditori e obbligazionisti, comunque, lo schema concordatario prevede la consegna di azioni nel rapporto previsto di 11 euro ogni 100 originari. Il resto atteso dal popolo dei bond, si spera a Collecchio, lo farà il mercato.

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