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Antonveneta, Fazio è stato imparziale

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Si è difeso così davanti ai magistrati romani per circa 5 ore Francesco Frasca, il capo della vigilanza di Bankitalia indagato per abuso d'ufficio in relazione a presunte omissioni di controlli eseguiti dalla struttura da lui guidata nell'ambito della scalata alla banca di Padova. Difeso dall'avvocato Franco Coppi, Frasca, interrogato dal procuratore aggiunto, Achille Toro, e dal sostituto Perla Lori, ha dato indicazioni - ha riferito il suo difensore - di tutti i passaggi della vicenda e ricostruito la posizione di Bankitalia. Dunque, nessuna omissione, ha sottolineato il dirigente, per quanto concerne le verifiche sulla consistenza economica della Banca Popolare di Lodi e sulla praticabilità del suo progetto riguardante Antonveneta. Frasca ha chiarito che nelle verifiche di Bankitalia non c'è nulla di definito e di definitivo ma un continuo controllo del progetto della Popolare di Lodi, arrivata quasi alla soglia del 30%, man mano che questo va avanti. La posizione di Bankitalia è sintetizzata in una memoria e in una serie di allegati depositati nei giorni scorsi dal difensore del capo della vigilanza. Ieri, intanto, i due schieramenti che si contendono il controllo dell'Antonveneta si sono ritrovati faccia e faccia al Tribunale di Padova che sta esaminnando il reclamo presentato dalla Popolare Italiana (già Bpl) contro il provvedimento del giudice Giovanni Giuseppe Amenduni che ha congelato il Cda nominato dall' assemblea del 30 aprile richiamando in prorogatio il precedente board. Il collegio, dopo un'udienza di quattro ore cui hanno partecipato una trentina di avvocati, si è riservato la decisione che sarà depositata nell'arco di una settimana. Il fronte legale e giudiziario va avanti quindi, in attesa del pronunciamento di Banca d'Italia che deve decidere se autorizzare l'opas della Popolare Italiana a 27,5 euro, in concorrenza con quella Abn da 26,5 in contanti al cui durata è stata estesa fino al 22 luglio. La decisione è attesa da alcuni giorni, ma gli sviluppi giudiziari, secondo gli osservatori, sembrano aver frenato in qualche modo tale decisione e suggerito prudenza. Il prossimo 13 luglio il Tar del Lazio inoltre dovrà decidere se annullare le autorizzazioni concesse dalla Banca d'Italia a salire nel capitale Antonveneta dopo aver chiesto, e ottenuto, da Via Nazionale ulteriore documentazione sulla vicenda.

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