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MONTE dei Pashi di Siena decide di non decidere e abbandona una volta per tutte la Bnl.

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Lo sganciamento avverrà attraverso la stipula con una o più banche internazionali di un contratto derivato sulle azioni Bnl in possesso del Monte Paschi, con scadenza 2006, a copertura dei rischi di oscillazione del valore di borsa delle azioni. In questo modo il Monte potrà restare alla finestra, senza shierarsi per nessuna delle parti in lotta per il controllo della banca romana: la spagnola Bbva (che ha già lanciato un'offerta di scambio) e l'Unipol (che starebbe per lanciare un'OPa). Le tre banche internazionali che saranno invitate all'asta saranno Deutsche Bank, Lehmam e Barclays. Secco il commento del consigliere d'amministrazione Massimo Caputi, contrario alla linea di difesa della senesità che ha portato il Monte a restare isolato nel panorama nazionale del credito: «Siena ha scelto una linea agnostica». La vicenda Bnl rischia però di lasciare il segno. «Adesso il Monte si guarderà intorno», ha detto il consigliere Lorenzo Gorgoni. Prende tempo, invece, la Popolare di Vicenza (3,6%) legata da un patto di consultazione con Mps. «La banca farà una valutazione senza fretta», ha detto il presidente Gianni Zonin riferendosi alle scelte sulle proprie quote.

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