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Antonveneta, il mercato boccia l'opa olandese

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Nel primo giorno dell'offerta Abn, il titolo Antonveneta si è mantenuto sempre al di sopra del prezzo degli olandesi chiudendo a 26,06 euro, il corrispettivo dell'opas della Lodi. Offerta che è in attesa di essere approvata dalla Consob insieme all'opa obbligatoria imposta dalla Commissione all'istituto di Giampiero Fiorani e ai suoi alleati, che hanno poi stipulato un patto di sindacato. Scarse comunque le adesioni, pari a 380 titoli, all'offerta olandese. Tra i due schieramenti comunque lo scontro fuori dal mercato rimane altissimo. Abn (ora al 20%) potrebbe solo poter raccogliere le adesioni dei fondi, che possiedono circa il 6%, mentre le speranze di superare la maggioranza si scontrano con le quote in mano alla Lodi e gli alleati (circa 40%) e agli altri soci italiani come Ricucci (4,9%), Unipol (3,7%) certamente non ostili a Fiorani. Intanto la Lodi stringe con le banche per garantirsi il finanziamento. Sarebbero arrivate le adesioni da parte di diversi istituti nazionali e internazionali e solo dettagli di natura tecnica porterebbero a far pensare a una chiusura dell'operazione all'inizio della prossima settimana. Si fanno i nomi di Bnp, Royal Bank e Dresdner per la pattuglia estera e di Carige, Bper (impegnata a fondo anche nella partita su Bnl a fianco del contropatto) e Mps, che tuttavia starebbe valutando l'ipotesi. Non sarebbe prevista come contropartita la cessione di quote delle società prodotto del gruppo Bipielle, schema che invece potrebbe essere utilizzato più in là in caso di integrazione con Antonveneta. Intanto jp Morgan, socia al 2,11% della Lodi, ha fatto sapere che la quota «è di trading» e che non ha deciso se parteciperà agli aumenti di capitale destinati a sostenere le offerte.

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