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Antonveneta, Bankitalia è stata corretta

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Fazio risponde ai commissari europei Kroes e McCreevy. L'olandese Abn non è stata svantaggiata

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È questo il senso della lettera di chiarimenti inviata da Bankitalia all'Antitrust europeo sulla vicenda Abn Amro-Bpl-Antonveneta. Ieri la Commissione Ue non ha rilasciato commenti sui contenuti della missiva, limitandosi a dire che «la replica della Banca d'Italia verrà esaminata molto attentamente» dagli uomini della Direzione generale concorrenza. Tuttavia Bankitalia ha respinto qualsiasi ipotesi in contrasto con le leggi europee. Via Nazionale, si legge infatti nella missiva, afferma che «ha fatto tutto il possibile per garantire la trasparenza e l'accessibilità a tutti gli attori interessati». Non solo, ma le «informazioni richieste riguardano profili di vigilanza prudenziale basati sulla disciplina Ue del 2004 e coperti dal segreto d'ufficio». Informazioni, quindi, fornite «nel rispetto del principio della collaborazione». La lettera di una pagina scritta su entrambe le facciate e contenente sei paragrafi, consegnata a mano, era accompagnata da una ventina di documenti allegati (incluse le lettere inviate ad Abn Amro e Banca popolare di Lodi con le varie autorizzazioni a salire nel capitale della banca contesa). In particolare, la Commissione chiedeva a Via Nazionale «chiarimenti» sull'asimmetria temporale delle autorizzazioni concesse ad Abn e Bpl a salire oltre il 20% nel capitale di Antonveneta, visto l'apparente vantaggio concesso all'istituto guidato da Gianpiero Fiorani. La missiva indirizzata alla Dg Concorrenza riflette in parte i concetti di quella pubblicata ieri dal Financial Times firmata dal direttore centrale di Bankitalia, Angelo De Mattia. «Non è vero in Italia che le banche straniere sono trattate diversamente da quelle italiane», ha scritto infatti De Mattia in risposta a un articolo apparso lo scorso 2 maggio sul quotidiano britannico. «Il controllo - si legge nella lettera - viene esercitato in entrambi i casi (banche italiane o straniere, ndr) in modo indifferenziato, in linea con le legislazioni italiana ed europea». «È importante - prosegue la lettera - rilevare che ci sono diversi modi per rispondere alle offerte di acquisizione». Ci sono, scrive, «diverse opzioni sul tappeto in conformità con le leggi italiana ed europea» e «sarebbe sbagliato considerarle fuori dalle leggi di mercato». «I burocrati che sognano un mercato pan-europeo nei servizi finanziari - conclude la lettera - dovrebbero guardare veramente da vicino all'Italia, dove le cose sono fatte in accordo con la legge e con le regole della concorrenza: ma dovrebbero anche guardare altrove, ai Paesi dove, anche di recente, non c'è stata mancanza di barriere e dove non c'è una presenza straniera nella proprietà di banche nazionali come in Italia». Era arrivata martedì sera in Commissione, invece, la lettera di Bankitalia (questa volta via fax) in risposta a quella inviata sempre la settimana scorsa dal Commissario Ue al Mercato interno, Charlie McCreevy. Anche in questo caso, la lettera sarà analizzata attentamente, ha affermato il portavoce di McCreevy.

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