Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Redditi e deduzioni, che fare

default_image

  • a
  • a
  • a

I datori di lavoro, prima di modificare le regole di calcolo degli stipendi del mese di gennaio, attendevano i necessari chiarimenti da parte dell'Agenzia delle Entrate riguardanti, soprattutto, le modalità di applicazione del contributo di solidarietà del 4% aggiuntivo sui redditi che superano i 100.000 euro. Tale contributo, infatti, sembrava che non dovesse essere applicato mensilmente dal datore di lavoro che effettua la tassazione delle retribuzioni in qualità di sostituto d'imposta. Tale interpretazione, tuttavia, avrebbe costretto tutti i titolari di reddito di lavoro dipendente o assimilato a quello di lavoro dipendente a presentare la dichiarazione dei redditi per effettuare il relativo versamento. Il contributo di solidarieta': un ulteriore aliquota d'imposta Pronta è stata la replica dell'Agenzia delle Entrate che, con apposita circolare ha fornito i necessari chiarimenti per consentire ai datori di lavoro ed alle società di software di procedere nelle operazioni di aggiornamento dei programmi e regole di calcolo. La circolare dell'agenzia delle entrate n. 2 del 3 gennaio u.s. ha precisato che il contributo di solidarietà deve essere interpretato e gestito a tutti gli effetti come un'ulteriore aliquota d'imposta. Conseguentemente : - il contributo concorre insieme all'IRPEF all'importo sul quale possono essere fatte valere eventuali detrazioni d'imposta; - l'importo del contributo deve essere considerato nell'imposta italiana che costituisce il limite entro cui può essere attribuito il credito d'imposta per le imposte pagate all'estero; - il contributo rileva ai fini della determinazione dell'aliquota media da applicare al TFR e alle prestazioni di previdenza complementare erogate sotto forma di capitale; - il contributo concorre alla definizione dell'aliquota media nel calcolo della tassazione separata; - l'importo del contributo deve essere tenuto in considerazione nella determinazione della misura degli acconti d'imposta; - il sostituto d'imposta deve operare le ritenute tenendo conto del contributo. Servono immediati chiarimenti La circolare dell'agenzia delle entrate risolve alcuni dubbi in materia di tassazione dei redditi di lavoro dipendente ed assimilati al lavoro dipendente, ma non tutti. Rispetto alla circolare di due anni fa, emanata in applicazione della Finanziaria 2003 che rimodulava aliquote e scaglioni ed introduceva la no tax area, infatti, manca la risoluzione ad alcune questioni rimaste aperte ed in riferimento alle quali i datori di lavoro, soprattutto quelli pubblici che calcolano lo stipendio di gennaio già in questa settimana, attendono una immediata risposta. I punti da chiarire sono i seguenti: - l'imponibile riguardante le addizionali comunali e regionali all'IRE deve o meno tener conto delle deduzioni per carichi di famiglia che andrebbero, pertanto, a ridurre l'imponibile stesso? La finanziaria 2003 escludeva che l'imponibile dovesse essere ridotto della deduzione per assicurare la progressività dell'imposizione c.d. no tax area. La nuova circolare, invece, per le deduzioni familiari non chiarisce nulla; - non è stato definito, dalla circolare, il nuovo codice tributo per il versamento del contributo di solidarietà del 4% che si presume debba essere versato separatamente dall'IRPEF ordinaria; - non è stata prevista alcuna sanatoria per gli errori commessi o la ritardata applicazione effettuata dai sostituti d'imposta del riordino IRE. Al contrario, due anni fa era prevista la non applicazione di sanzioni per le irregolarità commesse nei mesi di gennaio e febbraio.

Dai blog