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La benzina accende un nuovo record

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Allarme dei consumatori: il governo deve intervenire e ridurre le accise. Rischio inflazione

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220lire e attestandosi su nuovi livelli record. E mentre il fenomeno si fa sempre più preoccupante anche sul fronte caro-vita, il rialzo dall'inizio dell'anno sfiora così il 10% con un rincaro, per la tasche degli automobilisti di circa 200 lire al litro (0,1 euro) che per un pieno di un auto di media cilindrata si traducono in quasi 5 euro in più. E mentre dal Governo - nonostante i numerosi annunci di possibili interventi fiscali allo studio per frenare il caro-carburanti - non si registra al momento nessun elemento di novità, l'opposizione scende in campo con il responsabile economico dei ds, Pierluigi Bersani che si rivolge al premier: «Invece di annunciare di ridurre le tasse, Berlusconi potrebbe intanto smettere di aumentarle: da anni il governo sta lucrando sull'aumento del prezzo della benzina che ha toccato in questi giorni livelli record». Ed i consumatori dell'Intesa tornano in campo annunciando che il prezzo, in alcuni casi, ha raggiunto anche 1,158 euro al litro. E confermando, ancora una volta, il sit-in di protesta previsto di fronte a Palazzo Chigi per l'11 maggio, ricordano che il Governo con una mano ha promesso sgravi fiscali elettorali, con l'altra ha tolto almeno 3 milioni di euro nei primi 4 mesi dell'anno dalle tasche dei cittadini con Iva ed accise sui carburanti». Di certo c'è comunque che il peso fiscale è pari a quasi due terzi del prezzo di ogni litro di carburante acquistato al distributore. Sul banco degli imputati c'è la fiammata delle quotazioni del petrolio che proprio ieri, a New York, hanno messo a segno un nuovo massimo da 13 anni, tornando a sfondare la quota psicologica dei 40 dollari al barile. Tornando al mercato interno, i due marchi del gruppo Eni - l'Agip e l'Ip - hanno annunciato ieri il terzo rincaro consecutivo, con un aumento di 0,004 euro al litro. I nuovi livelli negli impianti dell'Eni passano così a 1,131 euro al litro per l'Agip ed a 1.132 per l'Ip. Ma prezzi ben superiori sono già scattati sulla rete viaria, nei distributori di altre compagnie con l'Api che è arrivata a 1,142, la Erg a 1,141 e la Tamoil a 1,137. Livelli questi ultimi che - se si considerano i differenziali previsti in alcune tipologie di impianti, a cominciare da autostrade e tangenziale, fino ai distributori notturni assistiti dalla presenza del gestore (+0,08-0,015 euro litro) - hanno spinto già in molti impianti il carburante ben sopra 1,150 euro al litro. E l'allarme non è solo per le tasche degli automobilisti ma per l'intera economia. A cominciare dall'inflazione che già ad aprile è stata congelata proprio dal caro-carburanti al 2,3%.

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