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Complotto Ue contro le autostrade del mare

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Con la rotta Civitavecchia-Barcellona della «Grimaldi» in circolazione 30 mila autotreni in meno

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Corsie preferenziali le vie marittime, con il porto di Civitavecchia che assume un ruolo di rilievo, nodo cruciale delle rotte del Mediterraneo. Infatti oggi dalla cittadina a nord di Roma via mare si entra in Europa. Ma è proprio l'Unione europea che rema contro, creando non pochi ostacoli alle iniziative italiane tese a snellire le correnti di traffico anche con la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. L'imprenditoria privata sta facendo sforzi enormi. E da oggi il gruppo Grimaldi di Napoli ha aperto proprio da Civitavecchia una nuova rotta verso Barcellona con la «Eurostar Roma» che servirà a trasferire oltre 30 mila autotreni dalla rete autostradale terrestre alle «autostrade del mare». Dal prossimo anno servizio raddoppiato con una nave gemella sempre della «Grimaldi» di Napoli per cui si avranno corse giornaliere Civitavecchia-Barcellona. «Gli sforzi di questi armatori privati che hanno fatto da battistrada - lamenta però Antonio Caliendo, responsabile della Direzione generale Trasporti e navigazione del ministero delle Infrastrutture - sono sostenuti quasi niente dall'Unione europea. Di fronte ai suggerimenti dati per contribuire all'espansione delle autostrade del mare si sono avute solo difficoltà notevoli. Gli armatori privati non cercano aiuti assistenziali ma solo una forma di partenariato tra pubblico e privato che è la chiave di volta per il decollo di un servizio efficiente». Per le «autostrade del mare» si punta molto su Civitavecchia, come sottolinea il presidente dell'Autorità portuale di Roma e del Lazio, Giovanni Moscherini. Al punto che per questo porto laziale sono previsti investimenti per centinaia di miliardi e tra un anno le sue infrastrutture cambieranno volto. Ma l'Unione europea mostra disattenzione verso le grandi opere italiane, come per il ponte di Messina. E proprio ieri dal commissario Ue Loyola de Palacio è venuto un nuovo attacco, dal momento che il commissario europeo ai Trasporti ha dubbi sui finanziamenti pubblici che dovranno aggiungersi a quelli privati per realizzare il ponte sullo Stretto.

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