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Confindustria, ecco le sfide di Montezemolo

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Dalla politica dei redditi al rapporto con governo e sindacati, le priorità del programma

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La designazione ufficiale alla presidenza della Confindustria avverrà domani durante la Giunta di viale dell'Astronomia anche se secondo le regole per la formalizzazione bisognerà attendere l'assemblea privata del 26 maggio. Il 29 aprile invece una giunta straordinaria approverà programma e squadra del nuovo vertice. Dopo dodici anni ci sarà una votazione plebiscitaria dal momento che il presidente della Ferrari e della Fieg sarà l'unico nome su cui la Giunta degli industriali dovrà pronunciarsi. È dal 1992 che non accade un fatto del genere cioè quando Luigi Abete subentrò a Sergio Pininfarina. Anche se all'investitura ufficiale mancano più di due mesi, Montezemolo ha bene chiare le priorità che costituiranno i pilastri del suo mandato di presidente. A grandi linee il programma lo sta già scrivendo in questi giorni. Vediamo quali sono i punti principali. L'unità della Confindustria - Montezemolo è stato presentato soprattutto dai suoi avversari come un candidato della grande industria del Nord. I primi ad uscire allo scoperto per appoggiarlo sono stati Marco Tronchetti Provera, Andrea Pininfarina e Diego Della Valle ma Montezemolo è stato chiaro da subito: dialogo con tutti gli imprenditori, grandi e piccoli, del Nord e del Sud. L'impegno primario sarà proprio di riannodare le fila dell'associazione richiamando tutti al senso di squadra. Il dialogo con il sindacato - Riaprire il confronto con il sindacato che si era incrinato dopo la battaglia (persa) sull'art.18 dello Statuto dei lavoratori. Sul tavolo i temi della competitività e del lavoro. Operazione credibilità - Gli scandali Parmalat e Cirio hanno compromesso l'immagine dell'industria italiana all'estero. Spetterà a Montezemolo, proprio grazie al prestigio di cui gode a livello internazionale, riabilitare le imprese. Altro punto il rapporto con le banche. Il dialogo tra il mondo del credito e le imprese è stato messo a dura prova dai recenti crac finanziari. Il rapporto con il governo e l'opposizione - Il rapporto tra D'Amato e il governo è stato ondivago: da una grande apertura di credito all'inizio a brusche sterzate. Berlusconi si è espresso con entusiasmo su Montezemolo ma tutto lascia intendere che il nuovo presidente non sarà certo appiattito sulla linea del governo. Montezemolo ha dalla sua anche il favore del centrosinistra e una sua sfida sarà proprio di riaprire il dialogo con l'opposizione che è stato molto difficile con D'Amato. Salari e competitività — Un'altra grande partita che Montezemolo dovrà affrontare nell'immediato sarà quella dei rinnovi contrattuali. La ripresa stenta a farsi sentire e l'inflazione ha ripreso a correre, complice l'escalation del prezzo del petrolio. Si è discusso più volte di rivedere il sistema contrattuale stabilito nel 1993 ma senza mai arrivare ad un accordo. Montezemolo potrebbe legare il suo nome ad una nuova politica salariale.

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